Cinghiali nelle riserve di Vasto, al via la cattura: "Per ridurre la presenza del 90%"

VASTO. "Il primo passo è quello della cattura ad opera di alcune ditte che si occuperanno di predisporre grandi gabbie. Si prevede di prenderne una ventina alla volta, secondo procedure che rispettano gli ungulati che verranno poi portati alla macellazione. Abbiamo condiviso questa strategia anche con le associazioni ambientaliste, non tutte sono d'accordo ma crediamo che il problema vada affrontato".

A dichiararlo è l'assessore all'Ambiente Gabriele Bariano. A seguito del censimento effettuato dal comune di Vasto e previsto nel Piano triennale di gestione e controllo della popolazione di cinghiali nelle riserve naturali della città, commissionato al biologo Fabio De Marinis, e dopo il parere favorevole del comitato di coordinamento regionale Via (valutazione di impatto ambientale), si passa ora alla fase della cattura degli esemplari. 

Secondo i dati raccolti sono 276 i cinghiali presenti, di cui 235 nella riserva regionale di Punta Aderci e 41 a Marina di Vasto.

"L'obiettivo - continua - è ridurre di oltre il 90 per cento la presenza di cinghiali in tre anni. Oltre a questo stiamo pensando anche di emettere delle ordinanze sul controllo del conferimento dei rifiuti perché spesso, soprattutto nei pressi della riserva Marina di Vasto, dove nel periodo estivo il numero dei residenti aumenta, i secchi vengono abbandonati in maniera non conferme a ciò che prevede la normativa". 

E dopo una riunione tecnica che si è svolta in municipio, al via tra qualche giorno, dunque, agli interventi sperimentali in entrambe le riserve, quella di Punta Aderci e Marina di Vasto. Quest'ultima sarà il primo banco di prova per un'attività che andrà avanti per circa un mese.

"Nel piano di monitoraggio è previsto anche l'abbattimento diretto dei cinghiali, ma vorremmo evitare di coinvolgere le guardie forestali e la polizia provinciale rendendo l'intervento anche più delicato e potenzialmente pericoloso per i cittadini anche se in questi casi si svolge durante le ore notturne. Se questa modalità di cattura non dovesse portare ai risultati sperati, passeremo alla seconda fase del piano di monitoraggio".