“Completare la Via Verde e realizzare la riserva di Casarza”

ambiente e turismo sab 02 marzo 2024
Attualità di Lea Di Scipio
1min
Via Verde ©Via Verde
Via Verde ©Via Verde

VASTO.Bisogna completare la Via Verde e ragionare sulle sue prospettive. Ci sono diversi progetti in campo, bisogna metterli a sistema istituendo un tavolo di confronto tra regione, provincia e comuni”.

A tornare sull’accesso dibattito dell’incompiuta Via Verde è l’assessore all’Ambiente del comune di Vasto Gabriele Barisano (Leggi).

“Sulla pianificazione del futuro della costa esistono un Pst della regione (Progetti speciali territoriali), una bozza di regolamento della provincia di Chieti e i piani di sviluppo comunali, sui cui a Vasto si sta ancora ragionando. Tutti progetti incentrati sulle necessità di tutela ambientale e, insieme, di valorizzazione turistica. A questi si aggiunge la nuova Legge urbanistica approvata di recente dalla regione e che richiede una pianificazione da parte dell’Ente comunale (Leggi). L’unica strada è, quindi, ragionare unitamente su come far sviluppare questi 42 km. Ritengo, infatti, che il lungo tratto di costa abruzzese non debba mirare ad uno sviluppo che vada necessariamente su una stessa direzione rincorrendo un’unica tipologia di turismo, l’offerta deve essere diversificata in base alle caratteristiche di ciascun tratto. Nella stessa Vasto, che ha 12 km di costa, coesistono due modalità diverse tra il nord e il sud della città, proprio perché vi sono presenti differenti aspetti di carattere naturalistico o di vincoli. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra la tutela del patrimonio naturalistico e la crescita turistica. Dobbiamo ragionare in termini di turismo lento e credo che tutti i soggetti a diverso titolo coinvolti, regione, provincia e comuni, debbano tornare a parlare seriamente insieme di questo tema, così come anche sulle ex stazioni ferroviarie”.

E proprio sulle aree protette Barisano aggiunge: “Al ministero, dal 2007, c’è ancora in giacenza una proposta per istituire la riserva di Casarza e bisogna tornare a ragionare sulla possibilità di riprendere questo cammino. Personalmente sono favorevole, anche se la questione ha accesso il dibattito anche all’interno della stessa Giunta comunale”.

Sulla Riserva di Casarza si sono espressi tempo fa anche diverse associazioni del territorio (Leggi), che sostengono che già con la Legge 5 “tutta la costa teatina, da Ortona a Vasto Marina, è nei fatti tutelata dalle norme proprie delle Aree Protette. Anche le aree che non hanno una specifica denominazione: per intenderci, anche la scogliera vastese da Vignola alla Bagnante” (Leggi).

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