"Per l'Unione del Molise con l'Abruzzo" e Di Pietro rilancia: servono cinque macro-regioni
MONTENERO DI BISACCIA. Dopo tanto parlare, si cominciano a fare i fatti: ha debuttato ieri sera il comitato "Per l'Unione di Montenero e del Molise con l'Abruzzo", promosso dal gruppo consiliare "Montenero che rinasce". Sotto l'insegna "Uniti si può", alla presenza della sindaca Simona Contucci e del montenerese più illustre, Antonio Di Pietro.
Iniziativa organizzata presso la sala consiliare del Comune di Montenero di Bisaccia dai consiglieri comunali Gianluca Monturano e Fabio Di Risio.
Il consigliere Di Risio nel suo intervento ha illustrato lo scopo della conferenza stampa che era principalmente quello di aprire un dibattitto all’interno della comunità di Montenero di Bisaccia in merito alla annessione del Comune alla Regione Abruzzo, attraverso una raccolta di firme ed eventualmente un referendum.
Inoltre ha specificato per quali regioni vogliono ritornare con l’Abruzzo, in particolare sarebbero due ordini di motivi: 1°) “di carattere identitario, per Montenero di Bisaccia è un paese sostanzialmente di origine abruzzese, questa sarebbe la loro identità, si sentono una enclave e vivono la loro vita in Abruzzo; 2°) qualcuno dice che vogliamo distruggere l’autonomia del Molise”.
Il consigliere Di Risio aggiunge che “in Italia è in atto un grande cambiamento istituzionale, in particolare l’Autonomia Differenziata, potrebbe minare il futuro della nostra regione. In futuro non si potrà rispondere alle sfide dell’Europa con una identità che fra 20 anni non esisterà più. L’unione fa la forza e non pensiamo più a proteggere recinti che non ci portano da nessuna parte”. Il secondo intervento ha visto il consigliere Gianluca Monturano, illustrare i dati dal punto di vista economico e sociale, ha sottolineato che il Molise ha fatto registrare i trend negativi più bassi d’Italia. Inoltre, ci devono indurre a riflettere i gap esistono tra l’Abruzzo e il Molise in materia economica, sulla tassazione, sull’ammontare del debito sanitario, liste d’attesa infinite, riduzione di reparti nelle strutture pubbliche.
Ulteriori dati preoccupanti sono l’enorme debito di 600 milioni di euro che la Regione Molise ha accumulato, mentre i giovani lasciano la regione, le tasse fanno registrare un aumento costante mentre la produzione industriale in Molise fa registrare un ulteriore dato negativo e si attesta come ultima regione in Italia.
Il sistema viario verso l’Abruzzo è più agevole mentre le vie di comunicazione con il capoluogo di Regione, Campobasso, sono solo strade devastate o chiuse al traffico. Seguono una serie di interventi di alcuni rappresentanti provenienti dalla provincia di Isernia e che condividono con i consiglieri comunali Di Risio e Monturano l’idea di annessione all’Abruzzo. Il primo intervento è dell’ingegner Antonio Libero Bucci, spiega le ragioni per cui la provincia di Isernia dovrebbe essere annessa all’Abruzzo asserendo che è convinto che siamo davanti ad una svolta storica e l’Autonomia Differenziata per la nostra regione è impossibile e pertanto bisogna avere uno sguardo volto al futuro.
Segue il dottor Lorenzo Coia, sindaco di Filignano, già presidente della Provincia di Isernia.
La regione Molise ha 289.000, quando tutti gli indicatori dicono che c’è una retrocessione in regione, fremono i preparativi per le celebrazioni dei 60 anni di autonomia, non riusciamo più ad essere competitivi. Il Pil del Molise è molto basso mentre il Pil dell’Abruzzo è in linea con le regioni del Centro-Nord. La relazione della Corte dei Conti rappresenta la nostra regione in una situazione di anemia amministrativa, su 22 leggi emanate dalla Regione Molise ben 12 sono state bocciate dalla Corte Costituzionale.
La presente delegazione per l’annessione della Provincia di Isernia alla Regione Abruzzo intervenuta a Montero di Bisaccia è costituita da diverse aree politiche e questo indica che è una materia condivisa perché non ci sarebbero più prospettive per il futuro. Invece di festeggiare il compleanno della Regione soffermiamoci a fare una riflessione. Il consigliere Monturano, afferma che loro sono consiglieri eletti per rappresentare le istanze che provengono dai cittadini e se i cittadini condividono tale iniziativa raccoglieranno le firme per poi votare il referendum e successivamente attivare tutto l’iter previsto dalla legislazione vigente.
Di Risio in un breve inciso sottolinea e specifica che “noi diciamo che la Regione è troppo piccola e non dipende da chi amministra. Noi pensiamo che da soli questa regione non c’è la può fare. Non c’è nessun conflitto con la classe dirigente”. Sempre per il Comitato di Isernia interviene Sergio Sammartino, in merito all’attuale situazione della regione dichiara “in parlamento fu ampiamente previsto che questa regione non c’è l’avrebbe fatta.
È pazzesco quello ch’è successo. Quello che contò fu una questione elettorale che invece di 5 senatori, con la separazione della Regione, si ottennero 9 senatori”. In un breve ma quanto mai efficace intervento il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise, Vincenzo Cimino, ha posto un interrogativo chiaro ai relatori che propongono l’annessione all’Abruzzo: “Ma avete chiesto se l’Abruzzo ci vuole?”.
L’interrogativo posto dal presidente Cimino è rimasto inevaso. Ancora per il gruppo della Provincia di Isernia è intervenuto Ottavio Balducci che sostanzialmente ha indicato le ragioni per cui l’annessione all’Abruzzo potrebbe apportare vantaggi alla nostra regione. I
Il dottor Giancarlo Pozzo, ex questore, ha dichiarato che “la molisanità non è poi tanto sentita, non rinneghiamo ad essere molisani, ma vogliamo andare in Abruzzo”.
Grande l'attenzione sulle parole di Antonio Di Pietro. chiaro e diretto come sempre: “ho posto e proposto che ci devono essere al massimo cinque magro-region: il Sud, il Centro, il Nord-Ovest, il Nord-Est e le Isole con una forte autonomia differenziata, altrimenti spendiamo più soldi per gestire chi ci governa che per quel che ci servono questi soldi per qualcosa (e questo è il suo sogno, come l’ha definito Di Pietro). Ho ascoltato e condivido che non ha ragion d’essere il Molise autonomo rispetto alla regione Abruzzo, soprattutto perché non c’è una differenza culturale, e soprattutto non ha senso che una piccola regione che conta quanto il due di coppe quando la briscola è a bastone, poter rimanere autonomi”.
L’intervento della sindaca di Montenero di Bisaccia, Simona Contucci, ha sottolineato quanto l’argomento dell’annessione del Comune alla regione Abruzzo sia materia che necessita di una valutazione e che va fatta con grande attenzione. Sono seguiti altri interventi da parte dei cittadini presenti con punti di vista e posizioni anche differenti. Dopo quest’incontro, voluto dai consiglieri comunali Di Risio e Monturano, il dibattito, ora è iniziato nell’ambito della comunità di Montenero di Bisaccia e se ci saranno, eventualmente gli ulteriori sviluppi, li seguiremo.
Giuseppe Alabastro