Eolico nel Vastese, in vista un progetto da 9 torri: osservazioni entro il 20 aprile
ALTO VASTESE. Scade il 20 aprile prossimo la possibilità di presentare osservazioni sul progetto della Furci Collechiesi Srl, con sede legale a Milano, per la realizzazione di 9 aerogeneratori, di potenza nominale pari a 40.5 MW, distribuiti tra Cupello (2), Scerni (3) e Furci, Monteodorisio, Gissi e Atessa, dove ne sono previsti uno per paese.
Domani ha termine, invece, l’invio di quelle inerenti le integrazioni, scaturite dalle precedenti osservazioni, sull’impianto chiamato “Parco Eolico d’Abruzzo”. Quest’ultimo, presentato da Sviluppo Prime S.r.l. di Grottaglie, di potenza totale pari a 66 MW, prevede invece11 impianti di 6 MW, dislocati nei comuni di Cupello (tre), Fresagrandinaria (due), Palmoli (due), Tufillo (due) e Furci (due). Questo progetto ha sollevato già contrarietà da parte delle amministrazioni e di undici associazioni territoriali (Leggi), che in risposta alle osservazioni hanno visto modificare la durata dell’esercizio dell’impianto. Parere negativo, inoltre, è stato espresso anche dall’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale e dalla provincia di Chieti (Leggi).
Il dissenso alla proliferazione di progetti di eolico senza limiti nel Comprensorio Vastese e Valle del Trigno torna, dunque, a manifestarsi con la nuova proposta, laddove le progettualità si sovrappongono su alcune aree individuate o come per Furci insistono su territori a rischio idrogeologico: “Non sono contrario alle fonti alternative rinnovabili, ma bisogna valutare nel dettaglio qual è l'effetto sul paesaggio e sui siti potenzialmente non idonei perché a rischio frana o perché gravati da uso civico”, sottolinea il sindaco Fabio Di Vito. Stessa considerazione fa il primo cittadino di Scerni Daniele Carlucci che si riserva di valutare con i tecnici comunali tutta la documentazione di progetto “per fare le giuste valutazioni dal punto di vista ambientale, economico e paesaggistico. Qualora ci fossero, invieremo le nostre osservazioni, visionando il progetto nella sua interezza e rispetto alle esigenze di un intero territorio. Sicuramente bisogna tener presente che siamo in piena transizione ecologica e, facendo un salto di maturità sui temi ambientali, non possiamo dire un no a prescindere”.
Particolarmente attrattiva è, quindi, l’area del chietino dove diverse società si sono dimostrate interessate a realizzate impianti di produzione di energia mediante lo sfruttamento del vento. Sulla base delle osservazioni inviate il progetto del parco d’Abruzzo non sembrerebbe destinato a decollare. Intanto c’è ancora tempo per inviare le proprie valutazioni sull’ultima proposta della Furci Collechiesi.