Presentata la “Pietà nascosta” degli studenti del Pantini-Pudente nella chiesa di San Maria
Vasto La statua è stata benedetta dall’Arcivescovo Bruno Forte
VASTO. È avvenuta questa mattina la presentazione e benedizione nella Chiesa di Santa Maria Maggiore della statua in pietra della Maiella realizzata dagli studenti del Liceo Artistico “Pantini-Pudente” di Vasto, con il coordinamento del docente Giuseppe Colangelo, e intitolata “La Pietà nascosta”.
La realizzazione di questa statua, voluta da Don Domenico Spagnoli e dai suoi collaboratori, è nata proprio dal desiderio della Parrocchia di restituire decoro e bellezza ad un angolo nascosto della sua Chiesa e del Centro Storico all’inizio di Vico Aurelia.
“Noi benediciamo questa immagine perché chiunque passando guarderà lei, specialmente chi ha fede e con una volontà interiore di affidarsi, riceva la benedizione del Signore per le mani di Maria”, con queste parole l’Arcivescovo della Diocesi di Chieti-Vasto Bruno Forte ha benedetto la statua della Pietà, realizzata con la pietra della Maiella.
L’iniziativa, a cui hanno partecipato anche l’assessore della città Nicola Della Gatta, la dirigente scolastica dell’Istituto “Pantini-Pudente” Anna Orsatti, ha visto come protagonisti gli studenti della IV A di Arti Figurative nella riflessione su questo tema di natura universale.
Il modello di riferimento è stato il dolore della Vergine Maria che osserva morire suo Figlio Gesù, immagine del dramma delle tante madri afflitte dalla perdita dei loro figli in fuga dalla miseria nei disperati viaggi nel Mediterraneo, o vittime delle troppe guerre disseminate nel mondo.
L’evento ha prima visto all’interno della chiesa del centro storico un incontro di spiegazione e confronto sull’appuntamento, nato della sinergia tra il mondo parrocchiale e scolastico, per poi passare alla benedizione della Pietà nell’angolo nascosto.
Tanti sono stati gli studenti presenti insieme anche a diversi docenti, come Giuseppina Cianciosi e Lina Di Biase, e ai collaboratori della parrocchia di Santa Maria.
Da oggi l’angolo da vuoto è diventato rappresentativo di una Pietà definita nascosta non solo per la posizione in cui si trova, ma soprattutto per un dolore talmente grande che ora è possibile vedere e contemplare.
Foto di Costanzo D’Angelo.
