“Finché la parola antifascismo non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro continuerà”
Vasto Quattro sono state le tappe della cerimonia in cui il corteo della città si è fermato per un momento di riflessione
VASTO . “ A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano , il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale ”, così recita il decreto emanato dal Re Umberto II nel 22 aprile del ‘46 su proposta del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi.
Sono trascorsi 79 anni da quel fatidico 25 aprile del 1945, giorno considerato simbolico dall’ Armistizio a Cassabile per l’inizio della ritirata dei tedeschi e dei soldati della Repubblica di Salò da Milano e Torino, in seguito allo sfondamento della Linea Gotica da parte degli alleati e all’azione della Resistenza.
Come in molti comuni d’Italia anche Vasto ha voluto rispondere all’appello per la celebrazione della Festa della Liberazione.
Infatti sono stati diversi gli appuntamenti in cui la cittadinanza è stata chiamata a partecipare questa mattina.
Quattro sono state le tappe della cerimonia in cui il corteo della città si è fermato per un momento di riflessione con la deposizione di omaggi floreali per la celebrazione della festa.
Si è iniziati prima con Piazza Rossetti dove davanti le edicole dei caduti nella Resistenza al nazifacismo quali l’aviere Leonardo Umile, il carabiniere Angelo Cianciosi, il professore Armando Ottaviano e l’anarchico Antonio Cieri è stata depositata una corona d’alloro dai tanti presenti tra autorità civili, militari, le associazioni combattentistiche e d’arma, il sindaco Francesco Menna e le rappresentanze politiche e consiliari della città e non solo.
Subito dopo il corteo si è spostato a Piazza Caprioli per l’alzabandiera e la deposizione della corona di alloro al Monumento ai caduti di Guerra per poi dirigersi a Via Adriatica e omaggiare con un dono floreale il Simbolo dei Caduti del Mare.
A conclusione della cerimonia l’ultima deposizione di una corona di alloro si è tenuta proprio nella Piazza vastese intitolata alla Brigata Maiella , la formazione partigiana combattente di Ettore e Domenico Troilo che dall’Abruzzo riuscì a risalire la penisola fino alla liberazione delle Marche, dell’Emilia-Romagna e del Veneto.
Non sono mancate nel finale della cerimonia le parole sulla scia dell’antifascismo del sindaco Francesco Menna : “ Le celebrazioni del 25 aprile sono occasione per meditare, tutti insieme, sui valori fondanti della nostra Patria libera e unita, sugli ideali condivisi da tutto il nostro popolo riconciliato con se stesso nel nome della libertà e della Costituzione italiana. La memoria dei conflitti, delle tragedie cui siamo sopravvissuti la memoria dei caduti per la libertà, non venga mai meno. Nei cuori l’amore per le istituzioni democratiche. Il fascismo è stato un male per tutti e per il mondo intero. Tante vite spezzate. Fucilazioni. Violenze. Stupri. Libertà represse e negate. Guerra. Alleanza col nazismo e sterminio di ebrei e altre razze e credi religiosi. Seconda guerra mondiale. Morte. Terrore.”
“ La resistenza e l’antifascismo ha significato in Italia una pace duratura fino ai giorni nostri. La stessa pace - ha poi continuato il primo cittadino - che auspichiamo per quei popoli e quelli Stati oggi in conflitto in nome di un rinato fascismo fatto di soppressione, intolleranza religiosa, dominio di un popolo su un altro. A questi popoli auguriamo quella stessa resistenza, quello stesso antifascismo che in Italia ha generato la democrazia, la libertà, la Costituzione, il progresso, la scuola pubblica, la sanità pubblica, il lavoro.”
Non ci sono state le dichiarazioni solo del sindaco, ma anche del presidente Anpi della sezione di Vasto Domenico Cavacini che, ripercorrendo il discorso del giornalista Antonio Scurati , ha così concluso il suo intervento: “ La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana. Viva la Resistenza, viva la Costituzione e viva il 25 aprile”.
Ed è stato proprio con il corteo contraddistinto da ricordi, dichiarazioni e spunti di riflessione dei rappresentanti del mondo civile e politico e sulle note finali della Canzone “Bella Ciao” che la città ha celebrato questa festa, simbolo della Resistenza e della lotta partigiana e dei valori di Democrazia e Libertà .
Di seguito le dirette delle tappe della cerimonia e gli inteventi: