Ferrovia Roma-Pescara: “Necessario riattivare il dialogo sul progetto”
Altri Comuni Il bilancio della Conferenza dei Capigruppo
L’AQUILA.”Emerge chiara l’esigenza di provare a riattivare il dialogo con le comunità e i comitati che chiedono un nuovo confronto sul progetto di velocizzazione della ferrovia Roma-Pescara, soprattutto alla luce delle tante difficoltà e criticità del progetto emerse oggi dalla Conferenza dei Capigruppo appena conclusa”.
Così il consigliere Antonio Di Marco e il capogruppo Pd Silvio Paolucci. Le audizioni odierne sono state richieste dal consigliere Di Marco, a L’Aquila oggi erano presenti Marco Blasioli, amministratore delegato di Orsini&Blasioli; Katia Colalongo e Francesco Papa, presidente e membro del comitato COMFERR di Manoppello e Diego Ferrara, sindaco di Chieti. Non c’erano i delegati di RFI che saranno auditi in seguito.
“Il comitato COMFERR, a rappresentare il comune di Manoppello, ha chiesto ai presenti di considerare seriamente la fattibilità della Variante plus, unica soluzione evidentemente meno impattante tanto per il territorio quanto per i suoi abitanti e noi sosterremo fortemente questa istanza – sottolineano i due esponenti Pd - . È stata evidenziata a riguardo una mancanza da parte della Regione, che non avrebbe ricevuto da RFI lo studio tecnico relativo proprio alla variante, come invece richiesto dal DGR del 2022. Dello stesso avviso il sindaco di Chieti, che ha condiviso appieno la posizione del comitato: occorre che la Regione verifichi la Variante plus, a vantaggio dei cittadini e nel rispetto dell’ambiente.
In merito alle criticità evidenziate, anche Marco Blasioli ha riferito sulla condizione della sua azienda rispetto al progetto di RFI: c’è il rischio concreto di chiudere i battenti, non potendo soddisfare la produzione nel caso di un periodo di inattività legato ai lavori per la tratta ferroviaria.
La discussione sui lavori del tratto ferroviario Pescara-Roma, riaccesa dalla minoranza, offre a tutti i soggetti interessati una possibilità che non sia è verificata prima, perlomeno in Regione: quella di poter rappresentare ulteriormente la condizione di disorientamento che un’intera vallata si trova ad affrontare, posta davanti ad una trasformazione radicale della geografia del luogo. Siamo con loro e, si badi bene, non contro il progetto, perché riteniamo che il ruolo della politica sia e debba sempre essere quello di verificare le esigenze concrete di chi vive nei luoghi, esigenze che purtroppo i documenti tecnici del progetto non rilevano, né considerano e finiscono col rimanere ignorati.
L’auspicio, pertanto, è che si arrivi a un dialogo costruttivo tra le parti coinvolte, per evitare un dispendio inutile di fondi e un annientamento, di fatto, delle proprietà materiali, ambientali e occupazionali dei residenti nella zona interessata dai lavori per il raddoppio ferroviario”.