Balneari, estate nell’incertezza ma punti fermi ci sono: “Lo Stato legiferi”

caos sab 11 maggio 2024
Attualità di Lea Di Scipio
3min
Balneari, estate nell’incertezza ma punti fermi ci sono: “Lo Stato legiferi” ©vastoweb.com
Balneari, estate nell’incertezza ma punti fermi ci sono: “Lo Stato legiferi” ©vastoweb.com

CASALBORDINO.La categoria naviga nell’incertezza più assoluta. Si tratta di imprenditori locali o intere famiglie che svolgono da anni questo lavoro e che investono da decenni. Effettuano di fatto un servizio pubblico che include il salvamento. Non facciamoci ingannare da tutto quello che oggi si vuole far passare. Se le gare ci saranno, significherà dare la gestione del demanio a grosse aziende e multinazionali, se non addirittura si incorrerà nel rischio di aprire questo mercato a infiltrazioni malavitose”.

A fare il punto sull’annosa e complessa questione riguardante le concessioni balneari è Alfredo Di Rito, vicepresidente regionale e consigliere nazionale dei Sib (Sindacato italiano balneari).

Secondo il pronunciamento del Consiglio di Stato non ci sarà più il rinnovo automatico delle concessioni balneari e bisognerà andare in gara, applicando la direttiva Bolkestein. Ma come stanno veramente le cose, anche alla luce della recente sentenza del Tar di Bari che ha riconosciuto illegittima la procedura di gara per 21 stabilimenti balneari a Monopoli? Quest’ultima ha annunciato la proroga al 2033, nonché evidenziando che le gare non sono necessarie poiché per il diritto europeo è sufficiente la pubblicazione all'albo comunale delle istanze di proroga/assegnazione delle concessioni. Una decisione che conferma quella emessa dalla Corte di giustizia europea del 20 aprile 2023, la quale lascia “ampia discrezionalità agli Stati membri anche sulle disposizioni atte a garantire concretamente l'imparzialità e la trasparenza di una procedura di selezione”.

Ecco cosa ha spiegato il sindacalista, mettendo in luce i danni che ne conseguirebbero: “Sul piatto c’è il futuro dell’intera comunità e delle famiglie che da sempre frequentano i propri stabilimenti, ma che anche a fronte di prezzi in aumento perderanno i propri riferimenti. Tuteliamo le imprese familiari. Non è possibile che nel nostro Paese la magistratura si sostituisca al legislatore. Noi abbiamo sempre detto di applicare la direttiva Bolkestein, ma che lo si faccia correttamente, così come ha stabilito la Corte di giustizia europea, in base alla mappatura e alla scarsità di risorsa. Quest’ultima non c’è nel nostro caso, anzi, tanti i lotti disponibili da assegnare, così come per il piano demaniale di Casalbordino che ne prevede 10 da dare in concessione. Noi vogliamo che altri imprenditori investono, siamo favorevoli all’ingresso di nuove realtà perché queste contribuirebbero alla crescita del nostro territorio. Mi rivolgo alla politica affinché stabilisca delle norme precise e dia certezze alle imprese esistenti. Voglio ricordare che queste aziende hanno un proprio vasto indotto, danno posti di lavoro e offrono un servizio pubblico, come per il salvamento che assicuriamo non solo nell’ambito delle nostre strutture, ma lo offriamo a titolo gratuito anche nelle spiagge libere. Oggi la nostra Costa teatina è sviluppata grazie all’azione di queste imprese. La chiave di volta del turismo sulla costa è la balneazione attrezzata”.

E in particolare, sullo stop alle proroghe e il via alle gare così come stabilito dalla sentenza del Consiglio di Stato, ecco cosa risponde: “I balneari si aspettano che il legislatore scriva norme chiare una volta per tutte. Riguardo alla sentenza, non bisogna leggere solo quello che conviene perché ce n’è una gemella, uscita con numero progressivo successivo, a firma dello stesso presidente, che stabilisce l’impossibilità di andare in gara in virtù dell’articolo 49 del Codice della navigazione ancora pendente in Corte di giustizia, che impedirebbe di effettuare le gare senza indennizzo per i concessionari uscenti. Ricordiamoci che in Abruzzo tutti i comuni, tra cui San Salvo, Vasto e Casalbordino, hanno applicato la norma estendendo le proprie concessioni al 2033, pagando i relativi canoni. Non a caso rispetto a queste estensioni ottenute con Legge dello Stato, lo stesso di Tar di Bari ha dichiarato valide queste estensioni. Mi rivolgo quindi alla politica e al Governo Meloni che ha speso tanto interesse nei nostri confronti in campagna elettorale affinché legiferi per mettere in sicurezza le imprese balneari, per la maggior parte familiari, che hanno investito e vogliono continuare a farlo.

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