L'addio a Luca Zinni, gli amici di sempre: "Il nostro cuore quel giorno si è fermato insieme al tuo"
CASALBORDINO. Dolore e ancora tanta incredulità a Casalbordino dove la comunità si è radunata oggi pomeriggio nella chiesa di San Salvatore per dare l'ultimo saluto a Luca Zinni, il giovane che lo scorso mercoledì 19 è rimasto vittima di un tragico incidente sulla Statale 16 (Leggi).
Familiari, amici e colleghi di lavoro di Stellantis, dove era operaio nel reparto di lastratura, si sono stretti nell’abbraccio di cordoglio a mamma Marisa De Cecco, al fratello Tommaso, agli zii Luigi e Maria Grazia.
A celebrare le esequie don Silvio Santovito che ha affidato alla preghiera la sofferenza dei familiari: "Forse proviamo risentimento e rabbia per alcuni avvenimenti della vita come quello che ha sperimentato Luca e noi insieme con lui, ma dobbiamo credere nell'amore in cui ora è immerso e vive.
Abbiamo provato dolore per il passaggio di Luca, un tempo carico di tensione e fatica, ma ricco anche di condivisione e tenerezza soprattutto verso i suoi familiari. Luca entra nella bellezza della vita del Paradiso e vorrei che questa sia occasione di riflessione per tutti, cogliendo quello che è stato Luca in mezzo a noi. Dobbiamo essere grati a Dio perché chi ha avuto modo di conoscerlo ha potuto condividere con lui un tratto del proprio cammino, che non sarebbe stato lo stesso senza la sua presenza straordinaria e forte. Dio non vuole la sofferenza e la morte di nessuno e se avesse potuto l'avrebbe evitate, ma sono un passaggio necessario per aprirci a orizzonti di vita nuova che vanno oltre questa stessa esperienza dolorosa. Dio è onnipotente nell'amore che regala e dona e non può eliminare pericoli, difficoltà e incertezze ma sostenerci. È necessario affrontare la morte per trovare la pianezza della gioia della vita.
La morte non deve esser motivo di paura, ma sprone a vivere pienamente la propria vita mettendo a frutto questo tempo e non sciuparlo. Il tempo che ci viene donato è di preparazione alla vera vita, che non è solo quella che viviamo. L'esperienza di questo mondo è un passaggio e possiamo decidere la qualità che possiamo dargli. Luca è più vivo di quanto lo siamo noi e sperimenta la verità e la vera libertà, mentre noi siamo in una precarietà che ci intrappola. Me lo ricordo bambino, sorridente e paffutello nel primo gruppo di preparazione alla comunione che ho incontrato appena arrivato in questa parrocchia. Luca ha avuto nella sua mamma Marisa una guida solida che si è preoccupata di essere riferimento del suo cammino, dello studio del lavoro e di quella stessa libertà che gli ha dato modo di evolversi. Una guida forte che Luca chiamava signora Mamma per esprimere quell'autorevolezza degli insegnamenti che gli impartiva. Ringrazio tramite la mamma chi ha manifestato affetto e vicinanza, gli amici e le sue colleghe di lavoro del San Pio. Sperando che tutto non si spenga nel vuoto, continuate ad essere la carica nei momenti più duri. Marisa ringrazia gli amici di Luca, dalla giovinezza agli ultimi legami che ha sempre alimentato e che sono stati la sua ricchezza. L'amicizia è la dichiarazione d'amore più bella che si può sperimentare e questo Luca lo sapeva".
Dal pulpito il tenero messaggio da parte degli amici di sempre: "Ciao Luca non sai quanto è difficile, il nostro cuore quel giorno si è fermato insieme al tuo. Sei entrato nella vita e hai lasciato un segno indelebile, è stato un privilegio averti come amico. Ci hai sempre trasmesso leggerezza e ottimismo, e ancora dal cielo ci ascolterai, ci guarderai e sorriderai proteggendoci da lassù. Buon viaggio".
Visibilmente commosso il sindaco Filippo Marinucci che ha parlato a nome della comunità rivolgendosi alla mamma di Luca: "Tanti anni abbiamo vissuto insieme, segnate da tante sofferenze. Marisa, ti voglio bene, noi e soprattutto le tue colleghe sapremo starti vicino per alleviare il tuo dolore".
Luca era un ragazzo solare e amato da tutti, lunedì 24 avrebbe compiuto 30 anni. Gli amici stavano organizzando per lui una festa a sorpresa che però non c'è mai stata perché la sua vita è stata bruscamente interrotta da quel drammatico destino. Accanto al feretro in chiesa è stato posizionato il palloncino color argento con il numero 30 che avrebbe dovuto rallegrare il giorno del suo compleanno.
All'uscita tanti palloncini bianchi in volo sulle note della canzone "Libero, Liberi" di Vasco, da lui tanto amata.