Danni all’agricoltura, in migliaia a Pescara per “dire no” all’invasione dei cinghiali

Il corteo gio 27 giugno 2024

Altri Comuni Oltre 150mila gli ungulati stimati, liberi di devastare i campi

Attualità di La Redazione
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Danni all’agricoltura, in migliaia a Pescara per “dire no” all’invasione dei cinghiali ©Vastoweb
Danni all’agricoltura, in migliaia a Pescara per “dire no” all’invasione dei cinghiali ©Vastoweb

PESCARA. Tremila agricoltori e decine di trattori hanno assediato il centro della Città di Pescara per dire no ai centocinquantamila cinghiali stimati (ma sono sicuramente di più), liberi di devastare i campi e minacciare la vita degli automobilisti a causa dei ritardi nell’attuazione del piano regionale di contenimento.

E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della mobilitazione regionale che si è svolta questa mattina bloccando di fatto il centro cittadino, colorato dallo sventolare delle immancabili bandiere gialle, come successo già in alcune regioni come Lombardia, Calabria e Sardegna, dove i problemi causati dalla fauna selvatica sono tanti e irrisolti. 

A Pescara gli agricoltori di Coldiretti sono arrivati fin dalle prime ore di questa mattina, centinaia con i pullman organizzati per l’occasione, altrettanti con le auto o con i mezzi pubblici per ritrovarsi alle 9, come da programma, in Piazza della Repubblica. Da qui, un lungo corteo di persone su Corso Vittorio Emanuele, eccezionalmente chiuso alle auto, come non si vedeva da anni. L’ultima manifestazione di questa portata qualche agricoltore la ricorda, erano infatti gli anni 90. 

“Il problema è serio, è arrivato il tempo delle risposte – ha detto al megafono Pietropaolo Martinelli, presidente di Coldiretti Abruzzo, inaugurando il lungo corteo di tutte le età che alle 10.00 in punto ha iniziato a sfilare nel cuore di Pescara con cartelli, fischietti e striscioni, seguito dai mezzi di soccorso e da una lunga processione di trattori, per chiedere un intervento immediato e necessario per contenere la popolazione dei cinghiali, ormai fuori controllo. Tutti muniti di cappellino, rigorosamente giallo, gli agricoltori hanno urlato – anticipati dal ritmo dei tamburi - slogan come “Basta cinghiali!”, “Ne abbiamo i campi pieni”, “La sicurezza delle persone prima di tutto” suscitando la curiosità di tanti pescaresi a quali è stato consegnato un volantino con le motivazioni della mobilitazione. Un corteo rumoroso ma ordinato, anche grazie all’intervento delle forze dell’ordine che hanno scortato i manifestanti. “E’ necessario fare applicare subito a livello regionale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno per l’adozione di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica incontrollata – ha spiegato Martinelli – Chiediamo che, nel piano della Regione Abruzzo, venga previsto il coinvolgimento attivo dei proprietari e conduttori dei fondi muniti di licenza per l’esercizio venatorio e la costituzione di un corpo di Guardie volontarie, a livello provinciale, per colmare il deficit di organico della polizia locale con la possibilità di agire anche nelle aree protette”. 

Arrivati in piazza Unione, i dirigenti di Coldiretti si sono susseguiti sul palco allestito per il comizio, affiancato da un banner di sette metri sulla tutela del made in Italy. Sono intervenuti Emanuela Ripani, presidente di Coldiretti Teramo; Pier Carmine Tilli, presidente di Coldiretti Chieti, Alfonso Raffaele, presidente di Coldiretti L’Aquila, e Giuseppe Scorrano, presidente di Coldiretti Pescara, che hanno ricordato i campi devastati e le aziende chiuse per i danni causati da cinghiali, oltre alla situazione generale che vive l’agricoltura in questo momento, danneggiata da peronospora e dall’aumento dei costi di gestione che hanno inciso soprattutto sui settori più fragili come l’allevamento. Intorno, le bandiere sventolanti, tamburi e fischietti per richiamare l’attenzione ma anche decine di fasce tricolore dei sindaci presenti, tra cui il primo cittadino di Pescara Carlo Masci che è intervenuto sul palco. A mezzogiorno, dopo aver ricevuto il presidente Martinelli e il direttore Rampazzo, sono scesi tra i manifestanti il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e l’assessore all’agricoltura Emanuele Imprudente, che hanno incontrato gli agricoltori in presidio assicurando di prendere immediatamente in carico il problema e dare le risposte attese. 

“Il problema è gravissimo, lo diciamo da anni, e ora a livello nazionale ci sono anche gli strumenti legislativi per affrontare una situazione diventata insostenibile – ha sottolineato Martinelli – basti pensare che, nell’ultimo anno, gli incidenti gravi causati da animali sono aumenti del 7,8% e dobbiamo considerare che in molti casi gli automobilisti coinvolti non denunciano il sinistro sapendo che difficilmente verranno poi risarciti. A questo si aggiunge la situazione degli agricoltori – ha aggiunto Martinelli - i danni causati dagli animali selvatici vengono rimborsati poco e spesso dopo anni, tanto che molti rinunciano a denunciare gli attacchi subiti”. Ma i problemi del settore sono anche altri. “Ogni volta che una azienda agricola chiude si perde un patrimonio di tradizione e di cultura, di custodia del territorio e una economia genuina che ha fatto grande la nostra terra – ha sottolineato Rampazzo – Abbiamo consegnato al presidente Marsilio una bozza di delibera da approvare per la questione dei cinghiali, sulla peronospora alla Regione chiediamo tempi rapidi e certi sulle misure attuate e in via di definizione mentre a livello nazionale una definizione precisa dell’entità del sostegno a disposizione del settore”.

Tra gli argomenti della mobilitazione anche la tutela del made in Italy alimentare e il duro attacco all’alleanza “Mediterranea”, definita dal direttore Rampazzo “un manipolo di multinazionali che, con la complicità di Unionfood e Confagricoltura a rimorchio, pur dichiarando di operare per rafforzare le filiere, stanno tentando di espropriare un patrimonio millenario come la Dieta Mediterranea, distruggere il sistema agroalimentare italiano e attuare pratiche sleali nei confronti degli agricoltori a favore dei giganti del cibo spazzatura e dei promotori del cibo artificiale”. 

“Un ringraziamento particolare per la riuscita della manifestazione di oggi va alla Questura e a tutte le forze dell’ordine che hanno consentito il regolare e ordinato svolgimento della manifestazione” ha concluso Rampazzo. 

 

 Agricoltura: Marsilio, Regione al fianco degli agricoltori sul tema dei danni da fauna selvatica                       Imprudente, Entro due mesi nuovo piano per gestione e contenimento dei cinghiali                             (REGFLASH) Pescara, 27 giu. Il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, ed il vicepresidente ed assessore all'Agricoltura, Emanuele Imprudente, questa mattina, a Pescara, nella sede della Regione, hanno incontrato il presidente regionale di Coldiretti, Pietropaolo Martinelli, ed il direttore regionale dell’organizzazione agricola, Roberto Rampazzo, a margine della manifestazione di Coldiretti che, partita da piazza della Repubblica, si è conclusa proprio a Piazza Unione. Al centro del confronto soprattutto la questione dei danni provocati alle aziende agricole dalla fauna selvatica ed in particolare dai cinghiali. 

“I cinghiali rappresentano il problema più impellente - ha dichiarato Marsilio - perché ormai sono anni che si stanno riproducendo in maniera incontrollata. Questo fenomeno, oltre ad alterare l'equilibrio faunistico, da un lato comporta un’aggressione sistematica dei terreni agricoli e dall’altro si sta rivelando estremamente pericoloso anche per l'incolumità fisica delle persone perché molti incidenti automobilistici avvengono per l'attraversamento delle strade da parte dei cinghiali e di altri animali selvatici. Come Regione- ha proseguito - abbiamo adottato un Piano specifico anche sulla scorta di quanto richiesto dal Commissario nazionale contro la peste suina. Si tratta di un Piano -ha spiegato - che in Abruzzo prevede 28 mila abbattimenti. Un Piano che vede impegnati tutti gli ambiti territoriali di caccia, le associazioni venatorie, oltre che le altre autorità competenti, polizia provinciale e carabinieri forestali. Vigileremo affinché venga messo in pratica al meglio e vengano rispettati gli obiettivi prefissati”.

Il vice presidente della Giunta regionale ed assessore all’agricoltura Emanuele Imprudente, dal canto suo, ha confermato che “il Piano che Coldiretti chiede alla Regione, è già nella sostanza esistente. Tuttavia, entro un paio di mesi, ne approveremo uno nuovo che ricapitolerà tutte le azioni che devono essere messe in campo e che stiamo già mettendo in campo modificando, al tempo stesso, quelle relative alla possibilità di fare gli abbattimenti in controllo e anche la selezione. È chiaro che si tratta di un tema di carattere nazionale, - ha proseguito Imprudente - la fama selvatica sta creando condizioni di difficoltà oggettive se non di impossibilità ai nostri agricoltori e allevatori di svolgere le loro attività, soprattutto in alcuni territori e noi questo non ce lo possiamo permettere, come non ci possiamo permettere - ha concluso- i problemi legati alla sicurezza stradale e tutto ciò che ne deriva". All'incontro con Coldiretti era presente anche il consigliere regionale, Nicola Campitelli, presidente della III Commissione Agricoltura, Sviluppo Economico e Attività Produttive.


“Questa mattina ho partecipato alla mobilitazione indetta da Coldiretti per sollecitare l’adozione da parte della Regione Abruzzo di un piano di contenimento straordinario della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali, che costituiscono una minaccia acclarata per colture e allevamenti”.

A dichiararlo, il vicepresidente del Consiglio Regionale Antonio Blasioli.

“Dalle relazioni dei vari responsabili provinciali è emerso un quadro critico che necessita di soluzioni concrete e tempestive. E noi non possiamo che appoggiare le rivendicazioni degli agricoltori condividendo e amplificando il grido di allarme lanciato da uno dei comparti più preziosi del nostro territorio.

Abbiamo ascoltato le risposte fornite dal Presidente Marsilio, condite dalla solita retorica antiambientalista, e verificheremo che venga rispettato l’impegno preso dalla Giunta di attuare a livello regionale le misure previste dal decreto interministeriale dello scorso giugno, portando cioè in Consiglio nel giro di un paio di mesi il piano di contenimento prospettato da Coldiretti”.


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