Nove sindaci del Vastese contro la Sasi: “Chiediamo la sospensione delle bollette”
Alto e Medio Vastese, San Salvo “Si dica cosa è stato fatto e non fatto, perché i nostri concittadini e le nostre campagne sono assetate”
SAN SALVO. Sono nove i sindaci che si sono riuniti ieri nell’aula consiliare del comune di San Salvo, per fare fronte comune contro la SASI e la crisi idrica che il territorio sta affrontando, e di cui si prevede il peggioramento nelle prossime settimane.
Presenti i sindaci di San Salvo, Roccaspinalveti, Scerni, Villalfonsina, Casalbordino, Monteodorisio, San Buono, Gissi, Furci.
“Ci stanno assetando, - è l’affermazione dei sindaci, che riassume la grave situazione che il territorio sta vivendo, - si continua a parlare di situazione d’emergenza non prevedibile, ma ciò che stiamo vivendo si ripete oramai da anni, senza che si pongano reali soluzioni”.
I sindaci hanno convenuto di richiedere con urgenza una riunione dell’assemblea dei soci della SASI, per chiedere conto al presidente Basterebbe e al Consiglio di amministrazione dei provvedimenti che si stanno assumendo per fare fronte al disastro in corso.
“Non ci accontenteremo della lista degli investimenti, vogliamo la rendicontazione dello stato dei lavori, e conoscere esattamente come viene redistribuita sui territori la poca risorsa oggi a disposizione”, affermano i Sindaci, “Sono giorni che i nostri concittadini sono senz’acqua, stiamo provvedendo anche tramite la distribuzione porta a porta per i soggetti più fragili, ma per quanto possiamo andare avanti in questo modo?”.
La posizione comune di tutti i Sindaci presenti è quella di chiedere alla SASI la sospensione del pagamento delle bollette a partire dal 1 luglio fino al termine dell’emergenza.
“I nostri concittadini non possono continuare a pagare per un servizio che non viene erogato. Abbiamo disposto ordinanze, abbiamo svolto tutti i dovuti controlli, ma non basta, Gianfranco Basterebbe non può continuare, dopo quasi 10 anni di amministrazione della SASI, ad imputare l’incapacità di gestione delle nostre risorse idriche, allo stato del patrimonio ereditato, si dica esattamente cosa è stato fatto e non fatto, perché l’unica evidenza ad oggi è che i nostri concittadini e le nostre campagne sono assetate!”, concludono i sindaci.