Trigno a secco: “Bisogna ridurre la dispersione d’acqua e fare grandi investimenti”
Alto e Medio Vastese “Ci vuole una visione lungimirante con enormi investimenti sulle condutture e fatta di un’unica agenzia regionale”
CELENZA SUL TRIGNO. “La crisi idrica che stiamo vivendo oggi è pesantissima e riguarda tutto il Mezzogiorno. Noi abbiamo bisogno di un Paese unito in cui l’accesso all’acqua sia inserito nella nostra Costituzione così da essere garantito a tutti. Se ogni regione gestisce la propria acqua vuol dire che non c’è solidarietà. In Abruzzo ci sono diversi enti che si occupano della gestione di questo servizio. Purtroppo questi hanno bisogno davvero non di milioni, ma oserei dire quasi miliardi per poter rifare le condutture di ogni comune, così da diminuire la dispersione d’acqua. C’è bisogno secondo me di una visione lungimirante con cui si facciano enormi investimenti per le condutture e si realizzi un’unica agenzia regionale di gestione dell’acqua capace di trattare e interscambiare questo bene con le altre regioni nel momento di bisogno.”
Così Mario Di Nocco, medico ed esponente della Protezione civile Valtrigno di Celenza sul Trigno, si è voluto esporre sull’annoso problema dell’emergenza idrica in atto sul suolo abruzzese e soprattutto della provincia di Chieti.
Sono diversi i sindaci del Vastese che in queste ore si sono riuniti per fare fronte comune contro la S.A.S.I. Spa (Leggi), uno degli enti gestori del servizio idrico in Abruzzo insieme a Ruzzo Reti S.p.A., Gran Sasso Acque Spa, A.C.A. Spa, S.A.C.A. Spa e C.A.M. Spa.
I primi cittadini hanno richiesto la sospensione del pagamento delle bollette a partire dal 1 luglio fino al termine dell’emergenza che sta riguardando tante famiglie rimaste senza acqua da giorni o assistite da un servizio di erogazione garantito a intermittenza.
Tra le cause principali delle criticità ci sarebbero il cambiamento climatico globale e lo stato di vetustà delle condutture idriche nella fattispecie quelle della Sasi Spa, così come aveva fatto presente il presidente della società che gestisce il servizio idrico integrato nella provincia in un incontro con i sindaci a Fossacesia.
“Penso che ci dobbiamo attrezzare per un’economia e un’organizzazione sociale che utilizzi bene l’acqua e non la sprechi”, ha voluto precisare il volontario Mario Di Nocco, legato a queste tematiche ambientali e promotore di diverse iniziative di sensibilizzazione e denuncia sul problema del fiume Trigno, ormai completamente privo di acqua da oltre un mese.
(Mario Di Nocco)
“L’altro giorno abbiamo deciso di organizzare un incontro al fiume, però non per i pesci in quanto non vi è acqua, ma per leggere poesie e fare delle attività teatrali insieme ai più piccoli. Il fiume è il loro futuro e quando saranno grandi hanno intenzione di rivederlo ed è giusto che sia così”, ha continuato poi il volontario a proposito del momento festoso intitolato “Il Fiume Trigno deve rivivere” tenutosi la scorsa settimana sul greto dell’ (ex) corso d’acqua sotto Celenza.
Nell’iniziativa, organizzata dalla Protezione Civile di Celenza sul Trigno, l’associazione Pro Loco Coelentia, la squadra di calcio Asd Trigno Celenza, la scuola calcio dei bambini, l’associazione teatrale e la Federcaccia, è stata la cultura con al centro letture di poesie, filastrocche di Gianni Rodari e favole di Esopo interpretate così da puntare il focus sul problema del fiume che ha dato il nome al paese.
Si parla di un tratto di circa 6 chilometri che va da San Giovanni Lipioni a Tufillo rimasto completamente a secco, per cui già in passato erano state organizzate delle iniziative come il funerale del fiume (Leggi).
“Dalla diga di San Giovanni Lipioni - ha spiegato Di Nocco - si diramano delle condotte che portano l’acqua verso il litorale. Per me non esistono delle emergenze per cui si può far seccare un fiume. Perciò il Consorzio di Bonifica Sud deve rispettare il Deflusso Minimo Vitale che in questo tratto non è per niente garantito.”
Intanto l’Arci Pesca Fisa ha già presentato un esposto alla Procura di Vasto e a fine luglio scorso il Consiglio comunale di Celenza sul Trigno ha approvato una delibera in cui richiede l’impegno a intervenire ai governi regionali di Abruzzo e Molise, entrambe percorse dal fiume lungo oltre 80 chilometri.
Inoltre entro la fine di agosto verrà sottoscritto il “Contratto di Fiume” tra diversi comuni abruzzesi e molisani al fine di impegnarsi alla tutela del corso d’acqua che nasce dal Monte Capraro.
“Purtroppo - ha continuato il volontario - il danno sta proseguendo ed è un problema per i piccoli agricoltori e la fauna del posto.”
“Abbiamo ideato l’iniziativa culturale dell’altro giorno - ha voluto puntualizzare infine Mario Di Nocco - per ricordare che far seccare un fiume è un fatto di immoralità e indecenza. Una società civile non può permettere che un corso d’acqua venga prosciugato, bisogna intervenire”.