"Speriamo di aver messo fine a tutte le polemiche: Civeta salvo con 100 mila euro di utile"
VASTO. "Lo stato di salute è assolutamente buono, da quello che ho potuto registrare in queste prime settimane. Il bilancio racconta una perdita registrata nel 2022 di circa 1 milione e nel 2023 di 300 mila euro. Il conto economico cristallizzato al 30 settembre 2024 ci fa presumere un utile di esercizio attorno ai 100 mila euro. Sicuramente questo consiglio di amministrazione ha lavorato bene in questi anni per consentire il risanamento. Questo i risultati. La prospettiva, invece, è quella di portare a compimento interventi di valorizzazione di un vero e proprio polo tecnologico, e non di una discarica, che prevede la realizzazione del biodigestore, dell'impianto fanghi e della Green community sul territorio".
A tracciare un bilancio con uno sguardo sul futuro è il direttore generale del Civeta Manuele Marcovecchio, a margine dell'incontro che si è svolto oggi pomeriggio a palazzo di città.
L'obiettivo è stato anche quello di "fare chiarezza su malelingue e denigrazioni. Non è vero che il Civeta non ha futuro e ha debiti", ha esordito il primo cittadino Francesco Menna. "Abbiamo vissuto una fase delicata - incalza Menna - perché la Legge nazionale e regionale non ci davano scampo. Ringrazio Marcovecchio che in quella fase ha fatto una norma che ci ha consentito di mantenerlo in piedi alla scadenza dei tre anni, permettendoci di dare risposte a questo territorio". A chiarire le tempiste della trasformazione regressiva a società consortile, necessità dovuta per non perdere i fondi Pnrr, è il presidente Giuseppe Silvestri: "Stiamo aspettando gli altri comuni, per la metà di novembre convocheremo l'assemblea dei soci per attivare tutte le procedure".
Se "la politica di contenimento dei costi e le scelte gestioniali hanno agevolato l'incremento del fatturato", sottolinea il cda, Marcovecchio, in riferimento ai quesiti avanzati dalla corte dei conti l'11 ottobre, dice: "L'impatto dei costi del personale, 28 dipendenti, sul fatturato è di circa il 21,98 per cento. Sfido le strutture pubbliche su questo dato. Sulla trasformazione va fatta chiarezza. Esiste un Pnrr che sta determinando e generando molteplici difficoltà da parte di enti locali, uno strumento nuovo che non appartiene alla programmazione europea. Il Civeta è strategico e, sulla scorta di pareri come quello del Mase (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica) per non perdere una pratica di finanziamento senza precedenti, si è con sofferenza deciso di seguire i suoi consigli. Il Civeta si è candidato come protagonista nella gestione dello smaltimento rifiuti, in un mometo di transizione ecologica. Non va aggettivato come ente fallimentare perché questo atteggiamento fa male al territorio".
A tracciare il cronoprogramma sul Pnrr e a spiegare i progetti in campo è l'ingegnere Luigi Sammartino che sottolinea: "I sindaci possono rivendicare il fatto di avere un'azienda che implementa oggettivamente il processo di decarbonizzazione attuando l'economia circolare. La rivoluzione industriale va valutata per quello che è e da soli nulla si può conseguire. Se vogliamo il massimo del risultato la strada è quella ottenere le migliori tecnologie in campo".
E Menna ribadisce: "Con questo incontro speriamo di aver messo la parole fine a tutte le polemiche. Il Civeta è salvo".
Dichiarazioni i cui mittenti sono i comuni di San Salvo, Monteodorisio e Villalfonsina che sin da subito si sono detti contrari alla nomina di un direttore generale "troppo oneroso" per un bilancio che per loro continua ad esser di segno "negativo".
