A Vasto 80 ombrelli rossi e oltre 200 cittadini hanno sfilato per dire “No” alla violenza
VASTO. Oltre ottanta ombrelli rossi e tanti cittadini, che si sono uniti spontaneamente lungo il percorso, hanno sfilato in un corteo silenzioso, assordante e commovente allo stesso tempo, e che ha attraversato ieri sera le strade del centro storico di Vasto. Tutti uniti per dire "No" alla violenza contro le donne nell’ambito delle iniziative promosse dal Consorzio Matrix e dal Comune di Vasto in occasione delle celebrazioni della giornata internazionale. Ombrelli, simbolo di protezione e cura, rossi, come l'amore e il sangue, simbolo della giornata del 25 novembre. Abiti neri, simbolo del lutto per le vittime di violenza. La performance artistica itinerante “Mai più sola” è tornata per una quarta edizione ricca di emozioni e che quest’anno si è arricchita del progetto “Scarpette rosse contro la violenza”. Quest’ultimo è stato ideato per sostenere e incrementare le attività di sensibilizzazione e solidarietà, con l’esposizione di opere artigianali create con grande dedizione da diverse realtà locali: si tratta delle scarpette rosse all’uncinetto realizzate dalle Uncinettine, coordinate da Andrea Buontempo, delle scarpette fatte a maglia dalle volontarie del Circolo di aggregazione Zaccardi, con il presidente Saverio d’Ambrosio, e delle borse all’uncinetto create dall’Università delle tre età di Cupello, guidata da Fabio Bruno. Gli oggetti esposti sono stati messi in vendita e l’intero ricavato sarà devoluto al Centro antiviolenza Donna Attiva di Vasto, che da anni si impegna nel sostegno e nella protezione delle donne vittime di violenza, per la realizzazione di una casa di prima fuga. A partecipare il Progetto SAI (Sistema Accoglienza Integrazione), le associazioni Anpi, l’Università delle Tre Età di Vasto, che nella sala Mattioli di corso de Parma ha allestito una mostra ispirata alla poesia “Farfalle libere” di Alda Merini, la Consulta giovanile, Habibi Art Design, il Club Unesco per Vasto, la scuola di teatro di Maria Chiara Centorami. “Un evento che coniuga creatività, comunità e impegno sociale, per dare un contributo concreto alla lotta contro la violenza di genere e per promuovere una cultura del rispetto e della solidarietà”, hanno dichiarato il sindaco Francesco Menna e l’assessore alle politiche sociali Anna Bosco. Il numeroso corteo è partito da piazza Marconi, ha attraversato la loggia Amblingh fino ad arrivare in piazza Rossetti dove si è fermato in raccolta per qualche minuto, per poi salire lungo corso Nuova Italia e tornare indietro, infine, in piazza Barbacani. Qui Rosa Milano, responsabile del consorzio Matrix, e l’assessore Anna Bosco hanno rivolto riflessioni e i dovuti ringraziamenti per un evento ideato da Valentina Di Petta e coordinato dalle educatrici Simonetta Marcello e Cristian Fariello. Toccante la testimonianza finale di Mina, una donna vittima di violenza. “Dobbiamo – ha detto la responsabile Licia Zulli - essere uniti, perché solo così si può costruire un mondo dove la violenza non trova spazio. Il centro DonnAttiva da sola non può farcela, ha bisogno di una rete sociale che la sostenga. La numerosa presenza di questa sera è la testimonianza che c'è una grande e nuova sensibilità che riscalda e che racconta che la città è al nostro fianco, tutti insieme per promuovere un cambiamento culturale che impegna uomini e donne. Gli uomini devono dire la loro e alzare la voce e la loro partecipazione ci fa pensare che questo cambiamento si può fare, che la violenza si può scardinare”.