Da San Salvo a Roma, Pierguigi Gallo racconta il progetto “Giulia Restaurant”

la storia ven 09 febbraio 2018

San Salvo Lo Chef: "Fare questo mestiere non è una moda, richiede passione, tempo e sacrificio"

Attualità di Angela Menna
1min
Pierluigi Gallo, chef ©Alberto Blasetti
Pierluigi Gallo, chef ©Alberto Blasetti

SAN SALVO. “Un lavoro molto impegnativo e coinvolgente che ogni giorno richiede tempo, passione e sacrificio.” Così, Pierluigi Gallo, noto chef sansalvese, descrive la sua professione.

Dopo aver avviato il progetto di “Giulia Restaurant” a Roma, insieme a Carlo Maddalena, imprenditore artefice anche della vicina Bottega Giulia in via dell’Orso, Gallo continua a far parlare di sé, descrivendo gli elementi che contraddistinguono la sua cucina dal resto.

“La passione per la cucina mi è stata tramandata da mio padre, quando tanti anni fa decise di aprire a San Salvo il suo ristorante 'Medusa' - dichiara Gallo - da allora capii che quella era la mia strada. Decisi, poi, di approfondire questo mio interesse facendo esperienza in un ristorante di Montenero, per poi proseguire con corsi di perfezionamento e nuove avventure nel settore culinario."

Dall’emozionante ‘step’ del Reale, Pierluigi passa poi coerentemente al progetto ‘Spazio’ di Rivisondoli: format consolidato negli anni dalla ‘visione’ lungimirante di Niko Romito, in cui gli allievi della formazione hanno modo di sperimentare sul campo le nozioni apprese, rafforzando il concetto di ‘Team Building’ con una filosofia lavorativa raggiante, operativa e ben definita.

Dopo l’Abruzzo, Gallo si trasferisce a Roma, presso il Ristorante “All’Oro” con lo chef Riccardo Di Giacinto. Un’esperienza rilevante, che lo avvicina ai sapori romani della tradizione, proiettandolo verso nuovi obiettivi professionali. Background che lo tempra, fino all’approdo nelle cucine de “Il Pagliaccio” di Anthony Genovese (2 Stelle Michelin). Si alternano poi due esperienze di passaggio, tra Roma e Tivoli: “Gli Ulivi” (Quartiere Parioli) e il "Greg Ristorante" nel tentativo coraggioso di assecondare individualmente il proprio estro creativo in una piazza ristorativa difficile.

"Filetto di trota marinato", "spaghettoni Gentile", risotto al porro crudo, cotto, fermentato e capra e il “piccione” sono soltanto alcuni dei piatti distintivi del Giulia Restaurant.

Facendo riferimento agli aspiranti chef, Gallo aggiunge: “Oltre alla passione, è necessario che i ragazzi che decidono di cimentarsi in questo settore siano consapevoli della propria scelta e soprattutto che questa non venga fatta soltanto perché oggi fare lo chef va di moda.”

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