Arrestati e rientranti da permessi d'Abruzzo in quarantena presso la Casa lavoro di Vasto
Vasto I sindacati scrivono al Provveditore e minacciano forme di protesta eclatanti
VASTO. Preoccupazione presso la Casa lavoro di Vasto da parte delle sigle sindacali della Polizia penitenziaria per la decisione del Provveditore di trasferire a Vasto gli arrestati e i rientranti dai permessi di tutta la regione Abruzzo al fine di effettuare nella struttura di Torre Sinello i 14 giorni di osservazione legati all'emergenza Coronavirus.
Questa la lettera invitata al Provveditore dalle sigle sindacali:
"Gentile Provveditore, Come OOSS. regionali Abruzzo, siamo a rappresentarle come in mattinata in più momenti sono giunte notizie allarmistiche sempre via via più insistenti, circa una Sua presunta disposizione che per appunto prevede che la struttura di Vasto, accolga da subito e non è chiaro sino a quando, tutti gli arrestati e i rientranti dai permessi di tutta la regione Abruzzo.
Nostro malgrado e vorremmo che Lei in merito ci desse conferma, tali notizie sono al momento confermate dai nostri delegati locali che in merito ci informano come il già vessato personale del citato istituto sta premendo per attuare forme di protesta anche eclatanti, tra le quali l'astensione dalla fruizione della MOS con risalto tramite comunicati ai media locali e regionali.
Riceviamo ulteriore e reiterate conferme dai nostri delegati che con la Sua disposizione, viene disposto che tutti gli arrestati dalla libertà della regione Abruzzo siano condotti presso la Casa Circondariale di Vasto ove permarranno per l'intero periodo di quarantena.
Qualora queste notizie "ufficiose trovassero conferma, allora Le scrivente 00.SS. già da subito ne contestano fortemente la metodologia usata e quindi come sono state prese queste decisioni, che sempre -ufficiosamente sembrano essere state assunte in una recente riunione presieduta da Lei, ove peraltro pare non partecipasse la Direttrice reggente della struttura interessata.
Le scriventi ne contestano anche in maniera oggettiva nel merito, il non rispetto delle prerogative sindacali in capo alle scriventi, dato che le stesse direttive sono a tal punto state emanate senza un preventivo confronto con queste OOSS., malgrado il Suo provvedimento evidentemente modifichi l'organizzazione del lavoro della struttura.
Con questo provvedimento questa sede come oggettiva conseguenza, dovrebbe farsi carico di tutti gli ingressi dalla libertà degli istituti abruzzesi, la loro custodia, le loro convalide traduzione in udienza) ed eventuali scarcerazioni, concessioni degli Arresti Domiciliari con scorta con e senza Braccialetto, il tutto condito appunto dall'emergenza Covid-19 che ha reso dette manovre più lunghe, complicate e con un dispendio di uomini e mezzi senz'altro maggiore delle poche unità in forza alla struttura.
L'esiguo personale presente in questa sede, che ha una carenza del 30%, attualmente già è costretto a ad effettuare più di 40 ore mensili di straordinario pro capite e che vedrà il prossimo 20 giugno la perdita per trasferimento di altre 3 unità senza avere rimpiazzi. Peraltro dette unità risultano oltremodo manifestare un dato anagrafico estremamente elevato, e questo già logorato personale dovrà secondo questa atto, essere ulteriormente utilizz.ato anche con rinuncia alle loro legittime ferie, perché per far fronte a detto provvedimento che viene emesso tra raltro in pieno Piano Ferire, non vi può essere altra soluzione.
In conclusione le scriventi sono a richiederLe un celere riscontro alla questione posta e una relativa urgenti.ma convocazione sulla questione e se tutto quanto sopra rappresentato corrisponde al vero una sospensiva della Sua disposizione".
Alla lettera fa seguito la seguente nota sindacale che conferma lo stato di agitazione
"Le scriventi 00. SS., maggiormente rappresentative del personale del Corpo Polizia penitenziaria della Casa lavoro di Vasto, denunciano l'ennesimo e grave atto unilaterale dell'Amministrazione penitenziaria le cui conseguenze, come di solito, ricadono sull'esiguo personale che presta servizio nell'istituto di pena vastese.
Questa volta, senza preventivo coinvolgimento delle rispettive rappresentanze sindacali di comparo, ha individuato nella Casa Lavoro di Vasto quale sede ricettiva de destinare alle persone arrestate di tutta le Regione Abruzzo, che dovranno essere tenute in osservazione quale misura di contenimento nella diffusione del Covid-19.
Questa decisione, tra l'altro presa in modo repentino dal Provveditore Regionale per le regioni Lazio, Abruzzo e Molise, senza adeguati provvedimenti a supporto, crea pregiudizio alle già esigue risorse di personale, carenti del 40% circa, con ricadute peggiorative sull'organizzazione del lavoro, di sicurezza sanitaria che interessa oltre gli interessati, le proprie famiglie e più in generale tutta la Città di Vasto.
Per questi motivi le scriventi 00. SS. proclamano lo stato di agitazione e la conseguente protesta dell'astensione della fruizione della mensa di servizio, non escludendo altre azioni più eclatanti, qualora l'Amministrazione non porrà in essere adeguati e urgenti provvedimenti tesi al rispetto delle regole, delle prerogative del personale e risorse necessarie a garanzia dell'incolumità di tutti operatori.
Le segreterie locali, SAPPE UIL USPP OSAPP CISL CGIL