Rimane incinta e ottiene il contratto a tempo indeterminato: una goccia nell'oceano

"La Buona notizia" dom 04 giugno 2023
Buone Notizie di Federico Cosenza
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Rimane incinta e ottiene il contratto a tempo indeterminato: una goccia nell'oceano ©Vastoweb
Rimane incinta e ottiene il contratto a tempo indeterminato: una goccia nell'oceano ©Vastoweb
Rimane incinta e ottiene il contratto a tempo indeterminato: una goccia nell'oceano

ABRUZZO. La buona notizia che vogliamo raccontare questa settimana riguarda il mondo del lavoro.

Una storia a lieto fine, quella di Melissa Palmieri 31enne di Villa Santa Maria e di professione segretaria di una nota azienda che gestisce laboratori analisi. Quest’ultima dopo essere rimasta incinta e con un contratto a termine e’ riuscita ad ottenere un contratto di lavoro a tempo indeterminato (Leggi).

Una storia che a nostro avviso dovrebbe essere la normalità in una società che garantisca il diritto al lavoro e i livelli occupazionali.

L'auspicio e’ infatti che tutte le donne lavoratrici e che decidano di diventare madri possano ottenere lo stesso trattamento in maniera quasi automatica.

Melissa era assunta con un contratto di prova e in scadenza a fine maggio ed è riuscita ad ottenere il rinnovo, il tutto nonostante la sua assenza dal posto di lavoro per continui controlli medici.

Sembra quasi un miracolo poiché viviamo in un momento storico in cui diventare mamma appare quasi incompatibile con il lavoro di una donna.

Melissa e’ riuscita ad ottenere quel che desiderava dopo aver dialogato con i suoi titolari, ma molte donne hanno paura di annunciare la propria gravidanza ai propri datori di lavoro per il timore di ripercussioni.

Questa storia dimostra esattamente il contrario, dimostra umanità e buon senso a discapito dei meri vantaggi economici aziendali.

Dimostra che Melissa ha avuto e ha la fortuna di lavorare in una azienda che dà valore alle persone, senza alcuna forma di discriminazione, e che è davvero al passo con i tempi.

E' chiaro però che siamo di fronte ad una eccezione. A conferma di ciò non deve certo stupire che il tasso di natalità in Abruzzo e’ la metà di quello di mortalità e che quello di occupazione faccia registrare diecimila occupati in meno in un anno con la nostra regione all’ultimo posto della graduatoria nazionale.

Dunque la storia di Melissa e’ una goccia nell’oceano, ma sarebbe il giusto punto da cui ripartire per rilanciare la nostra regione, dare fiducia ai giovani nel fare famiglia ed evitare che continuino ad abbandonare la propria terra d’origine per cercare fortuna altrove e anche qui non e’ un caso che l’Abruzzo sia tra le prime regioni d’Italia per numero di emigrazione giovanile.

E allora in bocca al lupo Melissa e che tante altre donne possano ricevere lo stesso meritato trattamento.


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