E' di Chieti il papà del neonato morto al Pertini di Roma mentre la madre lo allattava
ABRUZZO. E' di Chieti il papà del neonato di tre giorni morto il 7 gennaio scorso al Pertini di Roma, soffocato mentre la madre lo stava allattando. E' un libero professionista di trentasei anni, mentre la madre, di Roma, ne ha 30.
Sulla vicenda la procura ha aperto un fascicolo d’indagine per omicidio colposo e la polizia ha sequestrato la cartella clinica. Il personale in servizio, intanto, è stato identificato. Quello che ora si cercherà di capire è perché il bimbo sia rimasto nel letto della madre, che si era addormentata, senza che nessuno si accorgesse di ciò che stava accadendo. Il regolamento interno dei reparti di ginecologia prevede infatti l'assistenza alle degenti ogni tre ore, sia di giorno che di notte, con la presenza di due infermiere per il nido e di due per le neo-mamme.
Una nota della Asl precisa che la donna non aveva assunto né farmaci né droghe, e infatti è risultata negativa all'esame tossicologico, ordinato dalla procura per escludere eventuali farmaci somministrati e non tracciati nel suo fascicolo. Sul piccolo è stata disposta l'autopsia, i cui esiti definitivi potrebbero arrivare non prima di 60 giorni.