Famiglia di 3 disabili in un monolocale: "Fateci vivere dignitosamente"

VASTO. "Questa casa non è vivibile per noi: mio figlio sta cadendo in depressione e io non riesco neanche ad accedere dall'uscio".

Sono in tre in famiglia, due genitori e un figlio, e tutt'e tre sono affetti da disabilità. Circa venti giorni fa sono stati sistemati in una casa comunale costituita da una stanza matrimoniale, un bagno e una cucina, dove il figlio di 53 anni, affetto da epilessia, dorme su un divano letto che è costretto ogni sera ad aprire bloccando completamente l'accesso alla cucina.

Un divano letto che per di più è posizionato accanto all'uscio, uscio movendo dal quale la madre, 78 anni, costretta ad utilizzare il deambulatore, non può entrare in casa per gli spazi troppo angusti. E poi il papà: 4 bypass e un pacemaker.

Uno stato di salute difficile quello della famiglia della signora Fernanda, reso ancora più complicato dal fatto che l'appartamento in cui sono stati sistemati da circa 20 giorni non permette loro una vita dignitosa: "Io non posso entrare in casa con il deambulatore e con il bastone rischio continuamente di cadere - dice la signora Fernanda -. Mio figlio invece ogni sera deve aprire il divano letto che è in cucina e dal momento che mio marito si sveglia presti, anche solo per farsi un caffè è impossibilitato dal raggiungere il piano di cottura. In più la casa non è sicura: mancano i saliscendi alle finestre e già una volta sono entrati in casa, rompendoci tra l'altro la porta della camera da letto".

E la signora Fernanda, da mamma, non ce la fa più a vedere suo figlio che giorno dopo giorno cade in depressione per la situazione in cui l'intera famiglia è costretta a vivere.

E allora lancia un appello: "Dateci almeno una casa con una stanza più, chiediamo solo questo: almeno una stanza in più per poter vivere dignitosamente".