Potranno tornare le giostre in piazza Rodi: il Consiglio di Stato conferma l'ordinanza del Tar

La sentenza ven 21 aprile 2023

Vasto Il provvedimento emanato della Giunta comunale è illegittimo

Cronaca di Miriam Giangiacomo
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Potranno tornare le giostre in piazza Rodi: il Consiglio di Stato conferma l'ordinanza del Tar ©Vastoweb
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Potranno tornare le giostre in piazza Rodi: il Consiglio di Stato conferma l'ordinanza del Tar

VASTO. Il Consiglio di Stato ha confermato l'ordinanza del Tar Pescara che aveva accolto il ricorso presentato dalla ditta Umberto Marinozzi (Leggi), uno dei gestori di attività di giochi per bambini di piazza Rodi, contro il provvedimento emanato dalla Giunta comunale volto a regolamentare il rilascio di concessioni di suolo pubblico nella piazza stessa, un provvedimento che avrebbe avuto come conseguenza la rimozione dei giochini per bambini da piazza Rodi. 

Il Consiglio di Stato ha quindi ritenuto illegittimo il provvedimento impugnato (Leggi): cioè la regolamentazione di piazza Rodi, in realtà, ha determinato un divieto persino di formulare la richiesta di concessione di suolo pubblico in via temporanea, precludendo quindi al ricorrente l'esercizio della propria attività d'impresa. 

Secondo il Consiglio di Stato, Quinta sezione, presieduta dal presidente Caringella, le motivazioni addotte dal Tar Pescara sono corrette e immuni da censure, come precisa l'avvocato Massimo Romano, legale della ditta Marinozzi: "Il provvedimento non soltanto sembra affetto da incompetenza, in quanto la prerogativa è del consiglio comunale, ma c'è di più - dice l'avvocato Romano  -, perché è un provvedimento che appare viziato da difetto di proporzionalità, cioè l'amministrazione comunale, ove avesse voluto perseguire gli interessi pubblici che ha dichiarato all'interno del provvedimento, avrebbe potuto farlo senza però determinare il sacrificio irreversibile per il ricorrente. Oggi è stato leso l'interesse della ditta ricorrente allo svolgimento della propria attività d'impresa. Si sono persi altri due mesi nonostante lo stesso TAR Pescara, come confermato anche dal Consiglio di Stato, avesse chiaramente prescritto il potere del Comune di provvedere ad adottare nuovi provvedimenti che andassero a disciplinare la materia in questione. Si è scelto di perdere del tempo prezioso ed è noto che l'attività in questione si svolge nei mesi estivi, ci sono stati anche dei danni economici per la ditta, che la stessa ditta si riserva di far valere nelle sedi opportune. Oggi con il pronunciamento cautelare del Consiglio di Stato mi pare che non ci siano più alibi e quindi ci aspettiamo un provvedimento espresso da parte dell'amministrazione. Resta l'amarezza - conclude l'avvocato Romano - perché è una vicenda che poteva essere a nostro avviso gestita in modo molto più ragionevole, ne prendiamo atto e ne trarremo le dovute conseguenze e ci riserviamo di agire in ogni sede".

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