Tentativo di truffa ad anziana: “Consegnaci 8mila euro e liberiamo tuo figlio”

VASTO. Torna la truffa con la storia del parente arrestato con richiesta di pagamento di una cauzione per farlo tornare in libertà.

La vittima di questo tentativo di raggiro telefonico  questa volta è stata una signora di 83 anni  di Vasto che ha voluto raccontare a Vastoweb la sua esperienza.

 “Ho ricevuto questa chiamata sulla linea fissa  ieri verso ora di pranzo da parte di un signore che si identificava come un carabiniere e mi ha riferito un fatto alquanto strano”, ha esordito la donna.

“Praticamente mi ha detto che mio figlio aveva investito una persona - ha continuato - ed era stato arrestato. Ma non finisce qui, perché subito dopo mi è stato fatto presente una possibilità per evitare il “grave” reato commesso da mio figlio”.

Subito dopo è arrivata la proposta. “L’unico modo per liberarlo è di pagare tramite un nostro legale 8mila euro come cauzione. L’altra  sua figlia ha già versato una cifra, ma non basta”, queste sarebbero le parole con cui l’uomo si è rivolto all’anziana signora.

“Ciò che mi ha fatto rabbrividire non è stata tanto la somma, ma il fatto che conoscessero i nomi e cognomi sia di mio figlio sia di mia figlia. Io fortunatamente ho riferito al finto maresciallo dei carabinieri che era una truffa e come prova ho voluto parlare con mio figlio”, ha continuato a raccontare l’anziana.

“Dopo questa richiesta, l’uomo ha ribadito la sua autorità e ha deciso poi passarmi  “mio figlio” al telefono. Dalla voce - ha proseguito la donna - mi sono subito accorta che non era lui, ma poi l’uomo ha continuato facendomi parlare addirittura anche con mia figlia che li aveva raggiunti per consegnare  i soldi della scarcerazione”.

Dopo una chiamata ricevuta sul cellulare privato della malcapitata da parte del finto avvocato per la consegna dei soldi come ennesima prova del tentativo di truffa, l’anziana signora ha intimato loro di aver capito tutto e che avrebbe segnalato il caso ai veri carabinieri della sua città.

“Una volta chiusa la conversazione  ho subito chiamato i miei figli e ci siamo sentiti con i carabinieri. Purtroppo questi truffatori risultano sempre anonimi telefonicamente ed è praticamente impossibile rintracciarli. Per questo - ha concluso la signora - ho preferito almeno raccontare questa storia affinché ancora una volta si metta al corrente della presenza di  queste persone pronte a tutto pur di truffare, soprattutto noi anziani”.

Da una verifica della nostra redazione con le Forze dell'ordine risultano oltre 30 segnalazioni simili avvenute solo nella metà della giornata di ieri.

È probabile che si tratti di una banda locale o di una che agisca più ad ampio raggio, ma  ancora una volta non ci sono prove concrete. 

La certezza sta nel fatto che le forze dell’ordine sono al corrente di questo problema e consigliano non solo di eliminare dall’elenco delle pagine bianche il proprio numero della rete fissa e di continuare a segnalare questi casi, ma anche di prestare sempre attenzione e soprattutto di riuscire a prendere quante più prove per poter rintracciare i truffatori.