Ordigno sotto l'auto, testimonianza fiume della vittima: «Nel video si vede Sgro'»
Vasto Prossima udienza aggiornata al 19 dicembre, dove sarà sentita l'altra parta lesa
VASTO. Ieri mattina nuova udienza del processo ad Antonio Sgrò presso il tribunale di Vasto. (Leggi)
Il 65enne calabrese è accusato di tentato attentato ai danni di M.D.F., di Vasto, tentato incendio, detenzione e porto abusivo di ordigno esplosivo incendiario, atti persecutori, minacce, intimidazioni e insulti.
La signora M.D.F., proprietaria dell’auto sotto la quale era stato nascosto l’ordigno incendiario in via dei Conti Ricci (Leggi), costituitasi parte civile, ha raccontato il suo calvario al collegio composto da Stefania Izzi, Fabrizio Pasquale e Maria Elena Faleschini.
Difesa dall’avvocato Rosario Di Giacomo, la donna non ha avuto dubbi nell’ affermare che a posizionare la bomba sotto la sua vettura sia stato proprio l’imputato. Ad avvalorare detta ricostruzione sarebbe la telecamera che M.D.F. avrebbe appositamente posizionato nell’auto, e che avrebbe ripreso con chiarezza l’autore del gesto criminoso.
«La mia cliente in aula ha raccontato l'anno e mezzo di calvario antecedente il posizionamento dell'ordigno incendiario. Nel suo excursus, durato circa 3 ore, ha ripercorso le vicende e le minacce che ha patito ad opera dello Sgro'», ha affermato Di Giacomo.
Di contro, l’avvocato Raffaele Giacomucci, difensore di Antonio Sgrò, ha chiesto la visione in aula del filmato.
L’imputato ha assistito seduto su una sedia a rotelle: date le precarie condizioni di salute, l’avvocato Giacomucci ha chiesto nuovamente per lui i domiciliari, la prima istanza era stata già respinta (Leggi) e anche in questo caso la parte civile e il Pm Silvia Di Nunzio si sono opposti.
Il prossimo 19 dicembre sarà invece sentito un amico di M.D.F.: anch’egli, secondo l’accusa, sarebbe stato oggetto di minacce da attribuire all’imputato, mentre sono 22 i testimoni della Procura che saranno sentiti durante le udienze del 16 gennaio e 6 febbraio, poi ci sarà la sentenza.
Sgrò continua a dichiararsi innocente ed ha rifiutato sia il patteggiamento, sia di avvalersi di riti alternativi.