Bomba sotto l’auto: l’accusato resta in carcere e ascoltata l'altra parte offesa
Vasto Il 19 marzo si terrà un’ulteriore udienza in cui saranno ascoltati Antonio Sgrò e 7 testimoni della difesa
VASTO. Sarà costretto a rimanere in carcere Antonio Sgrò, il 65enne calabrese accusato di aver posizionato il 15 gennaio scorso un’ordigno incendiario sotto l'auto della signora M.D.F. in via Conti Ricci a Vasto (Leggi).
Ancora una volta, dopo quella del settembre scorso (Leggi), la richiesta di arresti domiciliari per motivi di salute mossa dal suo legale Raffaele Giacomucci è stata respinta dal collegio composto dai giudici Stefania Izzi, Fabrizio Pasquale e Maria Elena Faleschini.
Il processo ad Antonio Sgrò prosegue e nell’udienza di oggi è stata ascoltata la seconda presunta vittima di minacce da parte di Sgrò, un amico di M.D.F.
Quest’ultima si è costituita parte civile ed è assistita dal legale Rosario Di Giacomo.
I giudici hanno ascoltato la proprietaria dell’auto nella precedente udienza in cui ha riferito il proprio racconto durato quasi 3 ore (Leggi).
Per ora Sgrò è nel carcere di Torre Sinello ed è accusato di atti persecutori plurimi, tentato incendio aggravato, detenzione abusiva di ordigno esplosivo, diffamazione, danneggiamento aggravato, ricettazione e detenzione abusiva d'arma comune da sparo.
Prima della sentenza sono ancora 16 i testimoni che la Procura ascolterà durante le udienze del 16 gennaio e 6 febbraio.
Il 19 marzo si terrà un’ulteriore incontro in aula nel quale saranno interpellati Antonio Sgrò e 7 testimoni della difesa.