Sabato i funerali di Luca Di Giambattista, morto all’ospedale di Chieti: ipotesi omicidio colposo

IL CORDOGLIO ven 29 dicembre 2023

Altri Comuni Sulla sua morte la Procura ha aperto un fascicolo

Cronaca di La Redazione
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Sabato i funerali di Luca Di Giambattista, morto all’ospedale di Chieti: ipotesi omicidio colposo ©Vastoweb
Sabato i funerali di Luca Di Giambattista, morto all’ospedale di Chieti: ipotesi omicidio colposo ©Vastoweb

ARCHI. Saranno celebrati domani, sabato 30 dicembre 2023, alle ore 10, nella chiesa maggiore di Archi (Ch), i funerali di Luca Di Giambattista, l’appena quarantunenne del posto deceduto il 19 dicembre 2023 all’ospedale di Chieti e sulla cui morte la Procura cittadina ha aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo in ambito sanitario, per ora contro ignoti, in seguito all’esposto presentato dalla moglie che, unitamente ai genitori della vittima, si è rivolta a Studio3A: l’uomo ha lasciato anche una figlioletta di sette anni e una sorella

 

Di Giambattista, conosciutissimo e stimato in tutta la zona anche per la sua attività, era istruttore di guida e gestiva un’autoscuola, soffriva da quattro anni di un’insufficienza renale che lo costringeva ad effettuare quotidianamente delle dialisi peritoneali notturne ed era seguito dal reparto di Nefrologia del nosocomio chietino. Una situazione difficile che però si è aggravata, trasformandosi in una via Crucis, dalla fine dello scorso agosto quando, dopo un esame richiesto dal centro Trapianti dell’ospedale Santorsola di Bologna, dove il paziente era in lista d’attesa per il trapianto del rene, ed effettuato presso il reparto di Cardiologia di Chieti erano emerse anche delle occlusioni in diverse arterie con la necessità di intervenire chirurgicamente: il quarantunenne, che ha anche patito pesanti reazioni avverse dopo la coronarografia, essendo allergico al liquido di contrasto usato per l’accertamento, il 28 agosto è stato sottoposto all’operazione per l’applicazione di tre by-pass alle coronarie, per essere poi dimesso dal reparto di Cardiochirurgiadell’ospedale di Chieti il 19 settembre. 

 

Da allora, tuttavia, il suo è stato un continuo andirivieni con ripetuti ricoveri al nosocomio chietino per svariate problematichedolori addominali, febbre, sospetta peritonite, persino una crisi epiletticadi cui pure non aveva mai sofferto. A novembre il suo quadro clinico appariva in miglioramento, ma all’inizio di dicembre la situazione è tornata a peggiorare sempre più, soprattutto a causa delle terribili algie e i bruciori che Di Giambattista avvertiva all’altezza del catetere che aveva installato per la dialisi nella parte destra dell’addome, dove hanno iniziato a comparire ecchimosi ed evidenti croste rossastre, poi diffusesi in altre parti del corpo, glutei, schiena e torace. Ma i sanitari dei reparti di Nefrologia/Dialisi e Cardiochirurgia, a cui il paziente si è rivolto in più occasioni in preda al malessere e ai dolori lancinanti, dopo la visita lo hanno sempre dimesso non ravvisando nulla di allarmante e limitandosi a medicarlo e a prescrivergli degli antidolorifici. Dopo il 15 dicembre il suo stato di salute però è proprio precipitato e degenerato: Di Giambattista non riusciva più ad alzarsi da letto, gli era uscita anche una micosi alla bocca che gli impediva di mangiare e bere, non poteva dormire a causa delle sofferenze, e così la moglie, il 18 dicembre, hanuovamente contattato la Nefrologia di Chieti per segnalare, sempre più preoccupata, una situazione ormai insostenibile. La dottoressa con cui ha interloquito le ha risposto che non avevano ancora avuto modo di visionare le analisi che il paziente aveva effettuato in occasione del precedente accesso del 15 dicembre e che non appena le avessero esaminate l’avrebbero richiamata, e finalmente alle 18 di quella stessa giornata dal reparto in cui era in cura non solo hanno telefonato a casa ma hanno anche invitato il quarantunenne a ripresentarsi urgentemente l’indomani perché i valori degli esami erano sballati. Il paziente dunque la mattina del 19 dicembre è stato ricoverato, ma ormai evidentemente era troppo tardi: poco prima della mezzanotte dello stesso giorno è spirato.

 

Sconvolti dalla tragedia, non sapendo capacitarsi dell’accaduto e non avendo ricevuto spiegazioni plausibili dai medici, i familiari della vittima, per fare piena luce sui fatti, attraverso l’Area manager Abruzzo Mario Masciovecchio, si sono dunque rivolti a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e tutela dei diritti dei cittadini, e all’avv. Marco Bevilacqua del foro di Chieti, e l’indomani, 20 dicembre, hanno presentato denuncia querela alla stazione dei carabinieri di Chieti Scalo chiedendo all’autorità giudiziaria di accertare le cause della morte del loro caro ed eventuali responsabilità da parte del personale sanitario che l’ha avuto in cura. Istanza subito riscontrata dalla Procura di Chietiche, col Pubblico Ministero dott.ssa Lucia Anna Campo, ha apertoun fascicolo a carico di ignoti, posto sotto sequestro tutta la documentazione clinica e, soprattutto, ha disposto l’autopsia per stabilire, per citare il quesito, “le cause del decesso e se esso sia riconducibile a responsabilità degli esercenti le professioni sanitarie che, a vario titolo, hanno avuto in carico Di Giambattista a partire dalla data del 28 agosto 2023”. 

 

Il Sostituto procuratore ha affidato l’incarico al professor Christian D’Ovidio, dell’istituto di medicina legale dell’Università di Chieti, che ha proceduto all’esame autoptico mercoledì 27 dicembre presso la sala settoria del presidio ospedaliero di Fermo: alle operazioni peritali ha partecipato quale consulente tecnico di parte per i congiunti della vittima anche il medico legale dott. Marco Palpacelli messo a disposizione da Studio3A. Per avere le prime risposte certe bisognerà attendere gli esiti degli esami istologici e tossicologici effettuati sui campioni prelevati, data la complessità del caso il Consulente tecnico d’ufficio ha richiesto un termine di sessante giorni per depositare le conclusioni della sua perizia, ma dai primi riscontri è emerso che al quarantunenne potrebbe essere stato fatale un gravissimo shock settico. Ultimato l’accertamento irripetibile, il magistrato inquirenteha dato il nulla osta alla sepoltura e oggi, venerdì 29 dicembre, la famiglia di Di Giambattista ha così potuto finalmente fissare la data- come detto domani, sabato, alle 10 nella chiesa Maggiore di Archi- dell’ultimo saluto al loro caro, che sarà di certo partecipatissimo. 

 

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