Sabino Esplodenti: dissequestrati gli uffici amministrativi, verso la riconversione
Casalbordino Per quanto riguarda l’iter processuale domani ci sarà una nuova udienza per stabilire le cause dell’incidente del 2020
CASALBORDINO. Sono stati dissequestrati gli uffici amministrativi della Sabino Esplodenti di Casalbordino.
La disposizione è arrivata dalla procura di Vasto che ieri mattina li ha restituiti al rappresentante legale.
Questo è stato un primo passo in attesa del dissequestro dell’intero stabilimento e del termine del nuovo piano industriale da parte dei responsabili della struttura.
La Fabbrica, chiusa dallo scorso 13 settembre in cui per una deflagrazione persero la vita Giulio Romano, Gianluca De Santis e Fernando Di Nella (Leggi), vede nel proprio futuro un riconversione dell'attività.
La Sabino, che tratta munizioni e bombe, modificherà la produzione e tornerà all'inertizzazione di fuochi d'artificio e razzi segnalatori.
Per ora è stato firmato dal ministero del Lavoro il decreto che tutela gli operai di Casalbordino a cui verrà concessa la cassa integrazione fino a dicembre (Leggi) e saranno riconosciuti gli emolumenti arretrati a partire dal mese di settembre.
Per quanto riguarda l’iter processuale lo scorso ottobre è stato nominato il perito (Leggi) della tragedia del 2020, in cui morirono tre operai (Leggi), e nella giornata di domani ci sarà una nuova udienza per stabilire le cause dell’incidente.