VASTO. Si torna a parlare del caso di Jois Pedone, il giovane di 19 anni trovato morto in mare a Punta Penna (Leggi) nella notte tra il 20 e il 21 agosto 2021 con una “Z” incisa sul collo e un sacco di sabbia legato alla caviglia.
A distanza di oltre un anno dall’ultima puntata (Leggi), il programma “Chi l’ha visto?” di Rai 3 ha fatto ritorno ieri sera sul mistero che avvolge il ragazzo.
Una vistosa lettera sul collo di Jois (Leggi), un patto di sangue stipulato con una persona (Leggi), la presenza di una sacerdotessa e un falò (Leggi), sono alcuni dei punti su cui si articola questo caso, che sono stati ripercorsi dal servizio di Fabrizio Franceschelli.
La certezza ad ora è che la Procura di Vasto ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, ma la famiglia si batte contro questa tesi chiedendo che si faccia luce sulla verità.
“O è stato indotto al suicidio o è stato ucciso, per me queste due sono le opzioni. Sono passati quasi 16 mesi e non abbiamo avuto nessun risultato. Io temo che questo silenzio finisca e faccia chiudere il caso con un suicidio”, ha dichiarato Pia, la nonna del giovane.
Poi le parole della madre che ricordano il suo ultimo confronto con Jois rientrato da lavoro e subito dopo riuscito per dirigersi a Punta Penna: “Guarda che luna, guarda com’è gialla stasera”, mi aveva detto. Per me pare ci sia un collegamento. Io adesso per questo la luna non riesco più a vederla”.
Sorgono, però, altre testimonianze secondo cui una macchina avrebbe caricato il ragazzo con altre persone al suo interno alimentando altri dubbi sul caso.
È possibile che Jois sia venuto qui la notte successiva, cioè tra domenica e lunedì, oppure lo hanno portato che era in fin di vita o già senza vita, sono le altre domande su cui si interrogano i familiari.
“Io mi batterò fino alla fine dei miei giorni, perché sono sicura – ha concluso la nonna – che Jois non avrebbe mai compiuto quel gesto di sua volontà, mai!”.