Uccise a Gissi la sarta 84enne Carolina D’Addario, giudizio immediato per Flavio Meo

il processo ven 17 maggio 2024
Cronaca di La Redazione
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Uccise a Gissi la sarta 84enne Carolina D’Addario, giudizio immediato per Flavio Meo ©vastoweb
Uccise a Gissi la sarta 84enne Carolina D’Addario, giudizio immediato per Flavio Meo ©vastoweb

GISSI. Verrà celebrata il prossimo 6 dicembre 2024 la prima udienza del processo in corte d’Assise di Lanciano per Flavio Giovanni Meo, a distanza di circa un anno dall’omicidio della sarta 84enne Carolina D’Addario.

Il 59enne, bracciante agricolo originario di Palmoli e domiciliato a Gissi, è accusato di averla uccisa con una coltellata nella sua casa di corso Remo Gaspari numero 6 il 23 dicembre 2023 e a richiederne il giudizio immediato sono i pm della procura di Vasto Vincenzo Chirico e Silvia Di Nunzio.

L’uomo rischia l’ergastolo per le imputazioni di omicidio volontario aggravato in riferimento all’età avanzata della donna ultraottantenne, che ne ostacolava la possibilità di difesa, rapina pluriaggravata mediante minaccia e violenza, brandendo un coltello di 22 cm utilizzato per entrare in possesso di monili e preziosi e di denaro contante, e di porto senza giustificato motivo di strumento atto a offendere, anche questo con l’aggravante di assicurarsi il profitto.

Ad incastrare Meo, che a gennaio è stato trasferito dal carcere di via Torre Sinello a Vasto a quello di Frosinone, dove si trova in isolamento, è stato un video delle telecamere di videosorveglianza che l’hanno ripreso mentre ripuliva con la sua stessa maglietta la lama del coltello sporca di sangue.

Il 59enne, difeso dall’avvocato Luigi Masciulli, si sarebbe introdotto nella casa dell’anziana da una delle due porte, molto probabilmente quella sul retro da cui si accedeva al laboratorio di sartoria, in via del Sole, per rubarle i suoi risparmi. 20mila e 500 euro, la fede e i gioielli che indossava la vittima e che sono stati ritrovati nell’abitazione di Meo al civico 3 di Piazza Nuova, a soli 50 metri di distanza dal luogo dove si è consumato l’omicidio. Arrestato dai carabinieri il 29 dicembre, l’uomo, incastrato dalle prove, ha confessato il delitto ai militari, indicando il punto dove si era sbarazzato dell’arma, lanciandola da un muraglione del centro storico. Il coltello è stato successivamente recuperato dai vigili del fuoco.

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