Giovanissimo ucciso a Pescara, fermati due minorenni
Altri Comuni Vittima di origini straniere, lite per piccolo spaccio
ABRUZZO. Presi i presunti responsabili dell'omicidio del giovanissimo trovato morto ieri sera, tra le sterpaglie, in un parco del centro di Pescara.
Si tratterebbe di due minorenni italiani.
Si cerca l'arma del delitto, presumibilmente un coltello, che non è ancora stata trovata. Il contesto in cui è maturato il delitto sarebbe quello del piccolo spaccio di droga tra giovanissimi.
Secondo una prima ricostruzione, l'omicidio, al culmine di una lite, sarebbe avvenuto nel tardo pomeriggio nel parco Baden Powell. Abbandonato tra le sterpaglie, il corpo del ragazzo è stato trovato solo in tarda serata. (FONTE ANSA).
I presunti assassini, due minorenni, secondo quanto trapelato fino ad ora, sono uno il figlio di un avvocato, l'altro figlio di un maresciallo comandante di una stazione locale di un Comune della provincia di Pescara.
Dopo il delitto sarebbero andati a fare il bagno al mare. Lì, presumibilmente, si sarebbero disfatti del coltello utilizzato. Abbandonato tra le sterpaglie, il corpo del ragazzo è stato trovato solo in tarda serata.
Gli inquirenti parlano di situazione delicata. Il delitto sarebbe maturato nell'ambito del piccolo spaccio e sarebbe avvenuto con una coltellata - si pensa ad un coltello da sub viste le ferite inferte - nel tardo pomeriggio di domenica sera in una zona centrale della città. Per recuperare l'arma sono al lavoro i sommozzatori dei Vigili del Fuoco.
Intanto vanno avanti gli accertamenti della squadra Mobile della Questura di Pescara. Sul posto, ieri sera, nel parco Baden Powell, sono intervenuti anche gli agenti della squadra Volante, la polizia scientifica, il 118, il procuratore capo Giuseppe Bellelli, e il medico legale Cristian D'Ovidio. (FONTE ANSA)