Ottimo riscontro per la presentazione di "Italico", l'ultima fatica di Elsa Flacco
Vasto Il protagonista è un politico, storico e oratore abruzzese dell’Antica Roma spesso dimenticato
VASTO. Una Roma in uno dei periodi più dibattuti e controversi della sua storia, negli ultimi momenti dell’età repubblicana, che funge da cornice ad intriganti storie amorose e politiche, abbellite poi da dialoghi avvincenti e luoghi stupendi, dove come sfondo vi è un particolare misterioso che si risolverà solo nel finale. Tutto questo con la finalità di riconsiderare un noto personaggio abruzzese dell’epoca, spesso dimenticato, e di origine italica, Gaio Asinio Pollione, nella cui sua vita, fatta poi intrecciare con quella della giovane Cecilia Metella, figlia della “Lesbia” cantata da Catullo, riuscì ad ottenere l’amicizia di personaggi come Cesare, Virigilio e Orazio, e rivestire un ruolo notevole in questa particolare epoca romana.
In questo modo si può delineare il romanzo storico dal nome “ ITALICO”, pubblicato nell’agosto 2021 da Chiaredizioni e scritto dalla docente di Lettere, Elsa
Flacco, che ha presentato il suo libro ieri sera presso la sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso nei pressi del centro storico della città di Vasto.
Al fine di evidenziare le tematiche contenute nel libro, l’autrice ha dialogato con il professore ordinario di letteratura italiana dell’Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio”, Mario Cimini, ed il presidente di Italia Nostra del Vastese, Davide Aquilano. La scrittrice abruzzese, nativa di Guardiagrele, dopo averci fatto visita già lo scorso maggio per presentare sempre lo stesso romanzo in quell’occasione, però, agli alunni dell’ITSET Palizzi, ha deciso di fare ritorno nella nostra città questa volta, invece, assistendo ad un’importante visita guidata, curata dall’archeologo Davide Aquilano, del Parco Archeologico delle Terme Romane di Histonium, gestite dal FAI di Vasto.
Ad aprire l’incontro è stato l’editore Arturo Bernava di Chiaredizioni che ha subito elogiato il romanzo storico da lei composto:”Scrivere questo genere di libri è davvero complicato, perché bisogna dosare la grande e la piccola storia ed in questo la scrittrice è stata magistrale, dal momento che è riuscita a raggiungere un grande equilibrio”. Va ricordato che la docente Elsa Flacco non è nuova a romanzi di questo tipo ed “ITALICO” proviene da una serie di presentazioni anche all’interno di rassegne importanti come il Salone Internazionale del Libro di Torino e il Piccolo Salone del Romanzo Storico di Ferrara.
Subito dopo si è passati ad una vera e propria lezione di storia e letteratura latina con il supporto degli interventi del professor Mario Cimini, che in passato aveva assistito ad altri scritti della Flacco:”Il romanzo è molto preciso cronologicamente e si incentra nel periodo che va dal 60 a.C. al 24 a.C., ossia nel passaggio più importante dalla Repubblica all’Impero”. Infatti il romanzo è ambientato nel I secolo a.C. ed inizia in un momento in cui Asinio Pollione riceve la visita di Quinto Orazio Flacco, uno dei più importanti autori latini citato anche nel Canto IV dell’Inferno dantesco, che avvisa l’abruzzese, sotto invito di Mecenate, di rivalutare la pubblicazione delle sue “Storie”, opera in cui ha cercato di raccontare gli ultimi anni dell’età repubblicana dal suo “scomodo“ punto di vista.
Ed è proprio ricordando la Guerra Sociale per l’estensione della cittadinanza romana a tutti gli italici, che è stato chiarito il nome del libro, preso spunto dal Carme 12 di Catullo in cui, dalle primissime parole, si evidenzia il rimando alla diffidenza, seppur in termini scherzosi, con cui i romani conservatori continuavano a rapportarsi nei confronti di coloro che avevano origine italica, come Pollione. Dalla tematica dello “Ius Solis” sempre attuale, ci si è addentrarti sempre di più nella trama.
La scrittrice, con le letture di estratti curate da Lavinia Taraborrelli che ne facevano da sfondo, ha precisato che il libro è diviso in tre parti, in cui alle vicende di Asinio Pollione “giovane ambizioso e desideroso di farsi valere per cambiare un sistema politico logorato”, si alternano e si intrecciano quelle di Cecilia Metella, altro personaggio storico, figlia di Clodia, l’amata del poeta Catullo sotto lo pseudonimo di Lesbia. Con ambedue i racconti, viene fornito un duplice punto di vista sulle peculiarità del mondo dell’Urbe, in particolare sui rapporti di forza che la governavano ed il contesto della realtà femminile all’interno della società romana dell’epoca.
Grande attenzione è stata posta sulla figura storica di Pollione. Si è trattato di un politico, condottiero, oratore (secondo, per alcuni, solo a Cicerone), erudita e storico romano, nato a Teate, l’attuale Chieti, per questo italico, dove in suo onore è stata intitolata la Via degli Orefici. Il “marrucino” ha combattuto numerose battaglie per Giulio Cesare, è riuscito a diventare console e per la sua dote letteraria è stato avvicinato da Virgilio e Orazio a tal punto che quest’ultimo lo ha inserito in una sua Ode. Insomma un’opera con personaggi e storie complesse dove “I rapporti personali e di tipo cronologico-ha dichiarato Mario Cimini- si riescono a mantenere”, per cui inseguito Davide Aquilano ha aggiunto :”Il tuo stile mi ricorda Sallustio”. Nell’ultima parte del romanzo viene poi inserito il meccanismo drammatico considerato dall’autrice “immaginato”.
Lo sfondo alla storia, di più di trecento pagine, viene dato da un intrigo misterioso, un giallo, per cui ha dichiarato l’archeologo Aquilano:“Come in Umberto Eco”, incentrato su fatti realmente accaduti a proposito di una setta di poeti scomparsi, probabilmente alcuni dei “Poetae novi”, che sembra avere implicazioni nel contesto violento delle lotte per il potere che ci sono nella Repubblica romanaa repubblicana e che verrà risolta nell’ultima parte del romanzo, solo con lo scioglimento del nodo narrativo, reso appassionato sempre di più dalle vicende amorose, politiche e belliche di questi due personaggi, dove la controversa e splendida età repubblicana, ricordiamo, ne funge “solo“ da contesto storico.