“Il percorso artistico di Cesare Giuliani”, Benedetti: “Tutta la storia di un grande genio dell’arte”
VASTO. È stato finalmente presentato “Il percorso artistico di Cesare Giuliani", l’ultimo scritto della professoressa Gabriella Izzi Benedetti, che nella giornata di ieri, nella splendida cornice dei Giardini del Palazzo d’Avalos, ha reso noto al pubblico la sua ultima impresa, accompagnata dalla presenza di autorevoli ospiti istituzionali ed esperti nel campo artistico e letterario quali Vincenzo Castellano, Antonio Mucciaccio e Tito Spinelli e dall’abile musicista Guerino Taresco.
Tante personalità e relatori importanti, per un libro che ha come oggetto la vita con le peculiarità, abilità e difficoltà di un portentoso artista: Cesare Giuliani.
Il pittore classe 1944, nato all’Aquila e residente a Vasto da più di cinquant’anni, ha sempre fatto parlare di sé per le sue opere artistiche molte delle quali tutt’oggi risiedono in numerose chiese del nostro territorio ed altre sono protagoniste di importanti mostre.
Si è sempre contraddistinto per avere “uno stile pittorico rinascimentale ed in parte contemporaneo ascrivibile al contesto metafisico”, come segnalò il noto critico d’arte, Floriano De Santi, nel suo commento a “San Giuseppe Lavoratore”, opera conservata nella chiesa di S.S Annunziata a Vasto.
“Le sue composizioni hanno una ricerca stilistica e delle fonti letterarie particolari. Questi sono elementi che mi ricordano due opere magistrali, come quella del “Martirio di San Lorenzo” e “Ultima Cena”, attualmente presenti nella Chiesa di San Lorenzo”, così ha esordito Nicola Della Gatta, l’assessore vastese con la delega alla cultura.
Nel corso dell’evento tanti sono stati i pareri degli esperti sul profilo dell’artista.
La professoressa, nonché presidente della Società Vastese di Storia Patria “Luigi Marchesani” e autrice di questo libro edito da Cannarsa, Gabriella Izzi Benedetti, ha evidenziato che nel suo scritto, il cui ricavato verrà donato in beneficenza, approfondisce i significati ed i moventi della ricca produzione di dipinti presenti e cerca di collegarli alla personalità dell'artista, intesa come evoluzione personale e sociale, e poi ha dichiarato:”Nelle sue opere è presente una certa raffinatezza che rende molto bene con l’uso del colore e vi sono molti messaggi alle volte anche criptici”.
“Cesare Giuliani mi ha fatto comprendere il percorso che porta all’arte ed al suo messaggio vero” - ha commentato il giornalista Vincenzo Castellano nel corso della sua rassegna delle opere più importanti dell’artista- I gesti e le espressioni cristallizzate su tela vengono rappresentate come se prendessero vita. Questa è la grandezza di un artista e questo è il suo scopo”.
L’ex dirigente scolastico e docente universitario dell’Università del Molise, Antonio Mucciaccio, ha ricordato il detto latino del poeta Orazio “Ut pictura poësis”, ossia “la poesia è come un quadro” o viceversa, dove molte volte sia nella poesia sia nell’arte possono esistere produzioni di immediata comprensione ed altre un po’ meno e Giuliani ne rappresenta entrambi: “Quando ho visto queste opere mi sono riconciliato con il mondo e ho capito ancora di più la differenza tra la vera e la non poesia e qui ho ritrovato quella vera”.
“Secondo me ha la capacità di essere plurimo, capace di unire ciò che è antico e di proiettarlo nel futuro”, questo ha evidenziato il professore e stagista, Tito Spinelli, che ha poi aggiunto: “È una pittura che si può leggere, portare nel cuore e ricordare facilmente”.
L’ultima parola è spettata a Cesare Giuliani, nipote di un ex allievo del noto artista abruzzese della seconda metà dell’ottocento, Teofilo Patini, che così ha commentato questo libro sulla sua figura: “La storia di Patini richiama il socialismo, per cui mio nonno era un socialista in un periodo fascista, quindi sono stato spesso ostacolato in famiglia da giovane” e poi ha voluto così concludere : “È bello rivedersi molte volte negli occhi di altri, perché da soli è difficile comprendersi e capirsi fino in fondo per i motivi e per le persone per cui si fa quello che si vuole fare“.