Barone: "Compiuti 18 anni ho preso la bici e ho percorso più di 8mila km."

La visita dom 15 gennaio 2023

Vasto Il ciclista ospite speciale del Cai di Vasto

Cultura e Società di Lorenzo Salerni
3min
Barone: "Compiuti 18 anni ho preso la bici e ho percorso più di 8mila km." ©Vastoweb
Barone: "Compiuti 18 anni ho preso la bici e ho percorso più di 8mila km." ©Vastoweb
Barone: "Compiuti 18 anni ho preso la bici e ho percorso più di 8mila km."

VASTO. Ha percorso più di 93mila chilometri tra Europa, Asia e Africa, intraprendendo viaggi in 54 paesi anche di diversi mesi e affrontando paesaggi impervi con temperature minime di -56°C ed altri con massime di +48°C, giungendo per di più anche su rilievi superiori ai 5000 m ed in deserti aridi.

Tutto questo in sella ad una bici ed in sette anni. 

È stato il ciclista mondiale Lorenzo Barone l’ospite speciale dell’appuntamento organizzato ieri sera dal  Club Alpino Italiano della sezione di Vasto presso la propria sala conferenze, con cui l’associazione ha voluto così inaugurare il nuovo anno colmo di tante attività.

Ha fatto intraprendere al numeroso pubblico presente un vero e proprio viaggio ricco di avventure ed  emozioni il venticinquenne cicloviaggiatore, divenuto famoso ormai in tutta l’Italia e non solo.

Ad aver aperto l’evento presso la sede in via delle Cisterne è stato prima il presidente del CAI, Luigi Cinquina, che ha portato i saluti del nuovo consiglio direttivo e poi Claudia Guidone. La vicepresidente e curatrice dell’incontro ha introdotto l’importante profilo del giovane umbro dai tantissimi chilometri  percorsi in bicicletta.

Ho aspettato il giorno del mio diciottesimo compleanno per poter viaggiare. Appena compiuta la maggiore età ho preso la mountain bike di mia madre e sono partito, percorrendo più di 8 mila chilometri”, ha voluto così esordire il giovane ciclista.

Infatti ai suoi primi anni di attività, Barone ha viaggiato tra Italia, Francia, Spagna e Portogallo e nei periodi successivi è giunto persino a Capo Nord ed in Islanda.

All’inizio come equipaggiamento mi arrangiavo con quello che avevo, partendo - ha spiegato - anche dai soldi accumulati e mai spesi tra i regali della mia famiglia alle feste nel corso della mia vita”. 

Ad un certo punto, però, il ragazzo ha iniziato a comprendere una sua nuova esigenza: “Non dovevo smettere di andare in bicicletta, ma cambiare il modo con cui lo facevo”. 

È stato quello il momento in cui ha capito di voler intraprendere viaggi più impegnativi come difficoltà. Dal 2018 in poi Lorenzo Barone si è cimentato nell’attraversamento del  grande massiccio montuoso del Pamir, poi ancora è arrivato in Marocco, Corea, Giappone e India fin sui passi del Ladakh. Ma questo non è tutto. È riuscito a raggiungere  la Jacuzia, la regione più fredda del mondo.

Questo posto in passato aveva raggiunto temperature record anche di -70°C e per questo - ha voluto precisare - ho dovuto ancora cambiare il mio equipaggiamento. Ho aggiunto per esempio dei gancetti modificati e dei bollitori particolari per l’acqua”.

Questo viaggio per me rimane uno dei più difficili, ma anche uno dei più belli. Invece di due mesi è durato più di un anno e mezzo, a causa della pandemia, e li ho conosciuto una ragazza del posto e ci siamo sposati”, ha affermato orgoglioso il venticinquenne.

Anche l’ultima avventura targata 2022 del ciclista ha trovato spazio nel corso dell’incontro.

Barone si era prefissato di superare la più lunga tratta del mondo percorribile via terra, cioè gli oltre 28 mila chilometri che vanno dal Sudafrica fino allo stretto di Bering in Russia. 

Purtroppo tra i vari pericoli e problemi naturali, non sono mancati neppure quelli politici ed etnici: “In alcuni stati dell’Africa venivo considerato il “bianco” della situazione, ero al centro dell’attenzione continuamente”, a cui poi Barone ha aggiunto: “Nel Sudan ed in Egitto ho avuto dei problemi alla frontiera ed ero sempre sorvegliato dalla polizia durante il giorno anche nelle città”.

“In alcune occasioni ho provato a seminarli - ha riferito ridendo - e qualche soddisfazione sono riuscita a prendermela”. 

Nonostante ciò, ha ricevuto tanta solidarietà, anche perché alle volte “i passanti mi fermavano e mi davano da mangiare e bere”.

Il viaggio, però, è stato interrotto per via dello scoppio della guerra in Ucraina, avendo costretto il ragazzo a fermarsi in Mongolia ed a lasciare così il tragitto incompiuto.

Voglio completare questo viaggioho percorso più di 20 mila chilometri - ha concluso il ciclista - e manca l’ultima tratta”.

Come ormai di consuetudine, l’evento è terminato con la consegna del vessillo del CAI di Vasto all’ospite Lorenzo Barone.

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