Don Domenico nella domenica di Carnevale: “Beato chi sa sorridere e superare le difficoltà”
VASTO. Quest’anno le feste di Carnevale si concludono il 21 febbraio con il martedì grasso, ultimo giorno in cui è concesso “banchettare”.
Il termine, infatti, deriva da “carnem levare”, che letteralmente significa abolire la carne, dato che anticamente ne indicava l’addio con l’inizio della Quaresima, periodo, al contrario, di astinenza e digiuno.
La festa carnevalesca e il Mercoledì delle Ceneri che ne segue sono strettamente legati alla tradizione cattolica e i suoi tempi sono dettati dall’arrivo della Pasqua, la cui data quest’anno ricade il 9 aprile.
Il Carnevale ha origini antichissime che risalgono alle festività egizie, il “Navigium Isidis”, a quelle greche, dette le “Antesterie” e a quelle romane, i “Saturnalia”, dedicati al dio Saturno in ricordo della mitica “età dell’oro”, periodo in cui l’umanità aveva vissuto in pace e senza la necessità di lavorare.
Il Carnevale per i cristiani viene indicato come “Tempo di Settuagesima” e inteso come periodo preparatorio immediatamente precedente la riflessione e riconciliazione con Dio propria della Quaresima.
E in questa domenica di Carnevale ecco il messaggio del parroco di Santa Maria Maggiore, don Domenico Spagnoli:
“I cristiani hanno ripreso le tradizioni pagane già esistenti, per cui era considerato tempo di trasgressioni, dandogli un significato nuovo. Resta un giorno di divertimento in cui ci si camuffa e diverte, ma nell’ottica di apprezzare tutto il resto. Il Carnevale vissuto dai cristiani porterà sempre al rispetto della persona e forse anche a riscoprire l’autoironia. Ed è questo il messaggio che voglio lanciare: beato chi sa sorridere e ridere di se stesso. Chi sa superare i momenti di difficoltà e di prova, superando la tristezza e l’angoscia. E i grandi Santi ce lo insegnano. Quando ci si blocca nel senso d colpa, allora non si cammina più. Il Carnevale così può ricordarci quel sano divertimento, quel saper stare allo scherzo e non prenderci troppo sul serio, facendo spazio a un amore più grande che è quello per Cristo e del cuore del Vangelo. Gesù ha saputo coltivare la gioia. Il Carnevale aiuti tutti a riscoprire i rapporti belli e autentici anche attraverso l’autoironia per una cammino sereno verso la Pasqua”.