Premio Croce, Dacia Maraini agli studenti vastesi: “Leggete per conoscere il mondo”
VASTO. L’emozionante esibizione dell’orchestra del Liceo Musicale ha aperto stamani l’assemblea conclusiva delle 46 giurie popolari, riunitesi nell’aula magna del Polo Scientifico Mattioli di Vasto. Il premio nazionale Benedetto Croce, giunto alla sua 18esima edizione, e che ha preso il via dal Liceo classico D’Annunzio di Pescara, oggi ha fatto tappa a Vasto dove gli studenti rappresentanti di ciascuna scuola hanno condiviso con interventi o video da remoto le scelte compiute nei due mesi e mezzo di lettura e di analisi dei testi proposti. La presidente del premio, la scrittrice e intellettuale Dacia Maraini, ha affidato ad un video un suo personale saluto agli studenti: “Un’occasione per riflettere sull’importanza della lettura come fonte di conoscenza della società e del mondo nel quale viviamo. Per lo sviluppo della memoria collettiva, necessaria per affrontare il futuro di un popolo. Infine per la possibilità di conoscere Benedetto Croce, il cui pensiero ci consente di capire e mettere a fuoco il difficile momento che l’Europa e il mondo stanno attraversando”.
A moderare l’incontro Caterina Fantauzzi, dirigente dell’istituto Ovidio di Sulmona, presenti la dirigente scolastica Maria Grazia Angelini, l’assessore Anna Bosco, il sindaco di Pescasseroli Giuseppe Sipari i consiglieri regionali Sabrina Bocchino e Silvio Paolucci, il presidente dell’Associazione Italiana Editori, Ricardo Franco Levi (in video), il direttore dell’Area Exclusive Abruzzo di Intesa Sanpaolo, Fabian D’Alelio, a nome degli sponsor.
E a spiegare ai nostri microfoni l’iter del concorso nazionale è stato il responsabile organizzativo Pasquale D’Alberto: “Quest’anno abbiamo introdotto una grande novità. Contemporaneamente alla lettura e ai giudizi proposti dalla giuria del premio, le scuole abruzzesi hanno svolto un indagine sulla lettura dei ragazzi dai 16 ai 19 anni. Hanno risposto in 974 e i risultati verranno diffusi ad ottobre durante il festival del giornalismo culturale di Urbino”.
E tanto è anche l’entusiasmo dei ragazzi che grazie a questo percorso hanno potuto riflettere sull’importanza della cultura e della lettura, come hanno sottolieneato l’insegnante Anna Di Bussolo e la studentessa Camilla.
Un evento che quest’anno viaggia in concomitanza con il centenario della nascita del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ed è stato per questo l’occasione per pensare al rapporto tra uomo e natura, attraverso la lungimiranza culturale di Benedetto Croce. E lo storico vastese Costantino Felice ha raccontato com’era l’Abruzzo di Erminio Sipari e Benedetto Croce dai quali nacque sia l’idea del Parco Nazionale che la Legge sul paesaggio: “Era un Abruzzo abbastanza arretrato e la sua economia si fondava soprattutto su agricoltura, pastorizia e transumanza. Quest’ultima però, nei primi del 900, era già in forte crisi tanto che iniziarono i grandi flussi migratori. I promotori del parco, dunque, si domandarono quale sarebbe stato il destino della montagna abruzzese. L’idea di istituire il parco, dunque, nacque per rispondere a determinate sensibilità ambientali, culturali e civili, ma anche a ragioni di ordine economico. Una volta che venne meno la risorsa della transumanza gli interessi si spostarono dall'allevamento delle pecore allo sviluppo turistico e qui risiede la lungimiranza di Benedetto Croce e Erminio Sipari”.
Per lo step successivo il testimone passa alla giuria di qualità che si riunirà il 23 giugno per decretare i vincitori della sezione saggistica, giornalismo letterario e narrativa e i premi saranno assegnati il 29 luglio a Pescasseroli.