Menzione d’onore al Concorso Nazionale del Caffè delle Arti di Roma per Cesare Vicoli
VASTO. Tripletta di Cesare Vicoli con il terzo riconoscimento nazionale ai suoi pamphlet. Dopo “L’estate comincia a 43 anni: almanacco esistenziale che ti allunga la vita per davvero” e “Pessimismo cosmico o Cosmica intuizione: crisi climatica e ambientale alla luce del pensiero leopardiano”, è arrivata la Menzione d’onore, per la sezione “saggi inediti”, dal X Concorso Nazionale del Caffè delle Arti per il pamphlet “Homo insapiens: quando il sonno della Ragione può portare all’estinzione. A cena con Spinoza, Leopardi e Nietzsche”.
Il premio è stato ritirato a Roma, sabato 21 ottobre, con la seguente motivazione da parte della Giuria:
Questo breve e concentrato saggio nasce, nelle prime pagine, come un romanzo che, però, non è che un piacevole pretesto per intraprendere un viaggio immaginario e incontrare alcuni noti pensatori del passato.
Un incontro che serve per analizzare i temi più attuali, confrontandoli proprio con quei valori universali che hanno la medesima rilevanza in ogni tempo. Malgrado la drammaticità della condizione umana descritta, il trattato ha la prerogativa di far notare i comportamenti autodistruttivi dell’uomo, dando modo di auspicare la migliore soluzione.
Il saggio inedito di Vicoli infatti mette in evidenza, attraverso la filosofia di Spinoza, Leopardi e Nietzsche, la follia che sta accecando la ragione degli esseri umani i quali, in un momento così delicato per la stessa sopravvivenza della specie, indirizzano la maggior parte delle energie e delle risorse finanziarie più alle guerre tra gli uomini che al cambiamento climatico; più ad uccidersi che a salvarsi. Così nel saggio da un lato si rimarca, attraverso il pensiero di Spinoza, la necessità di un ritorno alla ragione per evitare l’estinzione, dall’altro la improcrastinabilità di giungere alla Socialcatena leopardiana, intesa come solidarietà tra tutti gli uomini contro l’unica vera nemica che è la natura.
Interessante infine è la critica al capitalismo portata avanti con ironia da Nietzsche il quale osserva che il mondo occidentale ha sempre criticato la sua filosofia come immorale in quanto, nella mistificazione dannunziana e nazi-fascista, incita, legittimandolo, il più forte a prevalere sul più debole, senza che nessuno rifletta sul fatto che questo già accade quotidianamente nel mondo dove l’economia neo-ordo-liberista sta sempre più sfruttando e impoverendo gli europei e affamando centinaia di milioni di persone nel resto della Terra. Tutto ciò succede, osserva Nietzsche , senza che nessuno si scandalizzi, anzi tutto ciò viene chiamata libertà, libertà di mercato. Contrariamente, tutti gridano allo scandalo di fronte a chi decide di vivere liberamente (come le persone LGBTQIA) al di là delle tradizionali categorie di bene e male pur nel rispetto del prossimo. “Siamo alla follia pura”, conclude il filosofo tedesco.