I Cento Passi: la storia di Peppino Impastato proiettata alla Spataro di Casalbordino
Casalbordino Per gli studenti opportunità di riflettere su una delle pagine più importanti della storia italiana nella lotta contro la mafia
CASALBORDINO. Stamani, presso l’Istituto Tecnico Economico “Spataro” di Casalbordino, è stato proiettato il film “I Cento Passi”, un’opera cinematografica che ripercorre la straordinaria storia di Peppino Impastato e la sua lotta contro la mafia. Pellicola italiana del 2000, diretta da Marco Tullio Giordana, racconta la vita di Peppino Impastato, un giovane siciliano che ha sfidato apertamente la mafia locale e ha denunciato le sue attività criminali. Il film prende il nome dai cento passi che separavano la casa di Peppino dalla dimora di Tano Badalamenti, un potente boss mafioso dell’epoca.
La proiezione del film presso l’Istituto “Spataro” assume un significato particolare in quanto offre agli studenti l’opportunità di conoscere e riflettere su una delle pagine più importanti della storia italiana nella lotta contro la mafia. Peppino Impastato, con il suo coraggio e la sua determinazione, è diventato un simbolo di resistenza e di opposizione alle organizzazioni criminali che per tanto tempo hanno afflitto il nostro paese.
Durante la proiezione, gli spettatori, sia docenti che alunni, sono stati coinvolti in una serie di emozioni intense: dalla rabbia per le ingiustizie subite dalla comunità locale, all’ammirazione per l’audacia di Peppino nel denunciare i crimini della mafia, fino alla tristezza per la sua tragica fine.
L’Istituto “Spataro” ha dimostrato ancora una volta di essere un luogo di formazione non solo legata alle discipline che compongono il curricolo, ma anche di valori e di cittadinanza attiva.
L’Istituto Omnicomprensivo di Gissi partecipa, infatti, assieme ad altre scuole della provincia, al progetto in rete “LIBERA Contro le Mafie” che vedrà gli alunni delle classi quinte partecipi il 21 marzo nella capitale in occasione della Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
Attraverso l’organizzazione di questa proiezione, all’interno di una mattinata di riflessione e stimolo all’impegno coordinata dall’insegnante Maria Paola Arcasi, testimone dell’attentato al Rapido904 avvenuto la sera del 23 dicembre 1984 nella Grande Galleria dall’Appennino, nei presso di Vernio, la scuola ha offerto agli studenti la possibilità di approfondire non solo la conoscenza di una pagina importante della storia italiana, ma anche di riflettere sul ruolo che ognuno di noi può svolgere nella lotta alle mafie odierne, assistendo ad una testimonianza cruda e diretta dell’operato delle mafie nel periodo finale degli “anni di piombo” che segnarono in modo indelebile l’Italia, così come indelebili sono i ricordi che Maria Paola da anni condivide con i ragazzi, per lasciare traccia nelle giovani generazioni del senso civico di non essere indifferenti di fronte ad atteggiamenti criminali, perché come disse Peppino Impastato: “la mafia uccide, il silenzio pure”.