Sit-in a Vasto contro la violenza di genere: “Per una società fondata sul rispetto”

“Giovedì in nero” mer 28 febbraio 2024

Vasto “Siamo ancora pochi, ma certi che il cerchio si allargherà sempre di più per dire no alla violenza di genere”

Cultura e Società di La Redazione
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Sit-in a Vasto contro la violenza di genere: “Per una società fondata sul rispetto” ©Vastoweb
Sit-in a Vasto contro la violenza di genere: “Per una società fondata sul rispetto” ©Vastoweb

VASTO. Muniti di megafono cittadini e associazioni si sono riuniti in piazza per letture e riflessioni al fine di ribadire il proprio no a ogni forma di violenza di genere.

Si è svolto  ieri sera  in piazza Barbacani a Vasto il secondo sit-in di “Giovedì in nero”, l’iniziativa promossa dalla Federazione Donne Evangeliche in Italia (Fdei) e sostenuta dal Centro Antiviolenza DonnAttiva.

Frutto di una campagna di sensibilizzazione a livello nazionale, l’incontro ha visto la partecipazione di diversi cittadini impegnati nella lettura di versi e racconti “per far luce e mantenere sempre vivo il contrasto contro ogni forma di violenza”.

“Dobbiamo essere uniti per generare un cambiamento nella cultura e nei sentimenti, per tornare a generare una società basata sul rispetto e sulla libertà e questa iniziativa che dà voce all'indignazione per il continuo perpetrarsi della violenza contro le donne, è un'occasione di riflessione collettiva, è un modo per cominciare a fare rumore sul silenzio  generato da un'insana abitudine a qualcosa di disumano che non può più essere tollerato, né prima, né adesso, né mai”, hanno dichiarato gli organizzatori.

Si è trattato di un appuntamento in cui i presenti hanno potuto dialogare e riflettere tra loro sulla scia di letture protofemministe che affondano le radici  già nel XVII secolo.

Tra le letture vi è stata  la canzonetta “Chi desia saper”, declamata da Sara Bucciarellidella compositrice seicentesca della corte De Medici Francesca Caccini, considerata un inno al rispetto dell’amore. Poi ancora Maria Teresa Morroni della Fdei ha letto “Stolti uomini che accusate” della poetessa messicana Suor Juana Inés de la Cruz, considerata una protofemminista e una  delle figure più importanti della letteratura del XVII secolo e della cultura ispano-americana del periodo coloniale.

Siamo ancora  pochi e timidi e imprecisi a manifestare, ma siamo certi che - ha dichiarato Raffaella Zaccagna Centro Antiviolenza DonnAttiva - il cerchio si allargherà sempre più per poter accogliere quanti più no alla violenza, no al femminicidio possibili. Partecipiamo, diventiamo comunità che cresce!”

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