Vasto sceglie Giacomo Leopardi per celebrare la Giornata Mondiale della Poesia
Vasto Al centro dell’incontro il pamphlet “Pessimismo cosmico o cosmica intuizione?” del vastese Cesare Vicoli
VASTO. Componimenti poetici declamati e melodie romantiche hanno abbellito le pagine di un libro che attualizza uno dei poeti-filosofi più famosi della letteratura italiana.
La città di Vasto ha scelto Giacomo Leopardi e in particolare il pamphlet “Pessimismo cosmico o cosmica intuizione? La crisi climatica e ambientale alla luce del pensiero leopardiano” del vastese Cesare Vicoli per celebrare la Giornata Mondiale della Poesia.
Si è tenuta ieri pomeriggio presso il rinnovato teatro Rossetti di Vasto il prestigioso appuntamento culturale che ha visto la presentazione del libello leopardiano coordinata da Bianca Campli, Presidente del Club per l’Unesco di Vasto, e accompagnata dalle letture dell’intellettuale recanatese a cura del professore e attore Pierluigi Di Clemente e dalle melodie al pianoforte del giovane Maestro Michele Taraborelli.
La Giornata del 21 marzo targata Unesco è stata istituita nel 1999 ed è dedicata proprio a una tra le forme espressive più belle e antiche utilizzate dall’uomo: la poesia.
A Vasto l’incontro si è incentrato sull’autore classe 1798 in cui la corrente del romanticismo e dell’illuminismo interagiscono tra loro.
“Leopardi è per me tra gli autori che hanno segnato anche la mia scelta di sperimentare il servizio alla politica. Una delle opere a cui sono maggiormente legato è lo “Zibaldone” perché li c’è tutto il suo animo visionario. Ha dato degli insegnamenti sul come vivere in comunità e il concetto che lui ha espresso in maniera fortissima è stato quello dell’unità, cioè di rimanere uniti quanto più sono forti quelle correnti che ci dividono nel risalire la marea e di rimanere umani. L’unità alla fine vincerà e mi dispiace che sia stato definito un pessimista”, ha esordito per il saluto istituzionale l’assessore alla Cultura della città Nicola Della Gatta, dopo aver ricordato Tito Spinelli, l’intellettuale vastese recentemente scomparso (Leggi).
“Questo volumetto - ha precisato la presidente Bianca Campli - vinse nel 2022 il “Premio della giuria” al IX Concorso Nazionale Caffè delle Arti e riporta “La crisi climatica e ambientale alla luce del pensiero leopardiano” come sottotitolo”.
“È nato per caso ed è incentrato sul “pessimismo” di Leopardi e proprio in questa nomea che ha solitamente questo autore. Io non sono convinto sia un pessimista, ma un realista così come emerge nel pamphlet”, ha voluto spiegare così il titolo lo scrittore, nonché giornalista, Cesare Vicoli, dopo aver ringraziato dell’invito il Club per l’Unesco di Vasto.
(Cesare Vicoli e Bianca Campli)
Nel libello, con in copertina un disegno di Laura Del Casale, evidenzia come l’attuale crisi dell’eco-sistema terrestre sia scaturita dalle azioni degli uomini, frutto del loro progresso per liberarsi dal dolore e dalla sofferenza rincorrendo la felicità.
“Leopardi riteneva che addirittura il progresso - ha continuato l’autore venticinquenne - avrebbe prodotto ancora più infelicità ed è quello che sta succedendo secondo me. Osservando i fatti reali aveva ragione, perciò io voglio parlare di realismo leopardiano piuttosto che di pessimismo. È da qui che arriva la cosmica intuizione, proprio perché è riuscito a intuire ciò che si sta verificando.”
Tra una spiegazione e una puntualizzazione non sono mancati gli intermezzi musicali con le melodie dei compositori Debussy, Chopin e Beethoven riprodotte dal pianista Michele Taraborelli.
A far ancor di più calare il pubblico nell’atmosfera leopardiana sono state le poesie come “Infinito” e passi del “Canto notturno di un pastore errante dell'Asia” declamate dall’attore Pierluigi Di Clemente.
(Pierluigi Di Clemente)
“Nel libro ci sono esempi dettagliati e specifici su vari aspetti della vita che sono tentativi fatti da noi per migliore la nostra esistenza. Quindi - ha voluto spiegare Cesare Vicoli - si parla di sesso, medicina, progresso tecnologico e cibo, insomma di tutto ciò che riguarda l’essere umano e la sua stessa natura. Noi siamo animali e come tali rispondiamo a degli istinti, ovvero fame, sete e sesso che siamo quasi costretti a inseguire”.
“In realtà siamo strumenti della natura. Se sforiamo, questa ogni volta che proviamo a migliorare e a raggiungere la felicità, ci apre a nuove insoddisfazioni”.
L’autore, dopo aver ricordato un altro suo pamphlet “Homo insapiens: quando il sonno della Ragione può portare all’estinzione. A cena con Spinoza, Leopardi e Nietzsche” che gli valse un ulteriore riconoscimento (Leggi), ha ribadito così il no al pessimismo leopardiano: “A me piace fare il paragone con Alessandro Manzoni. Nella sua poetica lui non offre una soluzione alla sofferenza dell’uomo, semplicemente dice di affidarci alla provvidenza divina. Leopardi, invece, dà una soluzione, ripone la sua speranza e quella dell’umanità nella Socialcatena, cioè nell’alleanza fraterna tra tutti gli uomini che permette di aiutarci invece di combatterci”.
“In questo modo - ha poi concluso - possiamo sostenerci reciprocamente contro la natura. Siamo in grado di affrontarla insieme, in maniera coesa, senza aggiungere altro dolore e di cercare di sopportare a vicenda l’impeto naturale.”