Al Pàntini-Pudente 1ª Giornata Umanistica nel segno della poesia e dell’arte

Didattica gio 21 marzo 2024

Vasto “ἰοίην - Che io possa andare oltre”

Cultura e Società di La Redazione
3min
Al Pàntini-Pudente 1ª  Giornata Umanistica nel segno della poesia e dell’arte ©Vastoweb
Al Pàntini-Pudente 1ª Giornata Umanistica nel segno della poesia e dell’arte ©Vastoweb

VASTO. Dopo il saluto della Preside Anna Orsatti che ricordava la Giornata della Poesia, omaggiando anche Alda Merini, e la sua funzione di ponte tra gli uomini, dell’Assessore Nicola Della Gatta che ribadiva il sentirsi parte di una comunità con responsabilità civile come frutto della sua formazione umanistica, e l’introduzione al tema da parte della referente la Prof. Rosita Paganelli, si è svolta la prima delle Giornate Umanistiche del Polo Liceale Pàntini Pudente, “ἰοίην - Che io possa andare oltre” dal frammento 182, di Saffo

Nella Giornata Mondiale della Poesia, non potevano mancare i poeti. Giuliano Belloni e Barbara Giuliani introdotti dal Prof. Pietro Lalla, hanno incantato i ragazzi con le loro parole a tratti provocatorie, a tratti rassicuranti. Giuliano Belloni si è definito “bracciante della parola” e “coltivatore diretto della poesia”, fino a “mangiare” davanti agli alunni un foglio delle sue poesie, fatte di pane.

Giuliano Belloni, cantore boschi e dei borghi d’Italia, è approdato al Polo Liceale Pàntini Pudente. Con la sua Missione Omero ha visitato molte scuole, e lamentando la scarsa conoscenza del lessico da parte dei giovani, facendo riferimento alla sua esperienza personale, quando non c’era internet, figlio di contadini, di braccianti “mio nonno vedeva ogni giorno la sua vita calpestata dal rifiuto delle sue braccia”. Ragazzo povero, di provincia, ha letto così tanto che sognava di scrivere per il Corriere della Sera: “I sogni vanno coltivati.

La bellezza è una chiamata, è azione”. Barbara Giuliani finalista al Premio Strega 2023, ha ribadito che per quanto scrivere poesie possa sembrare per i ragazzi un’attività solitaria e non proprio cool, scrivere è naturale quanto leggere. “ma non siamo in ascolto dell’altro, lo vediamo come un contorno”. 

Richiamandosi al tema delle Giornate, la poetessa afferma di essere andata oltre la preparazione del Liceo, oltre i classici e dopo una lettura di Luigi Di Ruscio, poeta operaio ad Oslo, incita i ragazzi a scrivere. “Facciamo meno fatica a dire io fumo, piuttosto che dire che io scrivo”, i ragazzi di oggi sembrerebbero più rivoluzionari se dicessero “io leggo, io scrivo”. 

Belloni ha concluso chiedendo ai presenti di fare “un voto di Vastità”, sia per aver apprezzato la bellezza della città, dicendo che forse “il buon Dio ha scelto dopo la Creazione di riposare a Vasto”, sia per il desiderio di andare oltre che deve appartenere ad ognuno di noi, questo desiderio è realizzabile solo leggendo.

Nella seconda parte della Giornata era previsto l’incontro con lo scultore Felice Tagliaferri, il quale però per seri problemi personali non è potuto essere presente, la scuola lo ha comunque omaggiato con la testimonianza del Prof. Giuseppe Colangelo scultore anch’egli ed amico fraterno di Tagliaferri.

Il Professor Colangelo, docente di Discipline Plastiche e scultoree del Liceo Artistico di Vasto, ha ritratto il suo amico, attraverso le opere dello stesso, cogliendone l’ironia, il disincanto, nonostante la cecità sopraggiunta quando Tagliaferri aveva 14 anni. Durante il bellissimo racconto dell’amicizia e dell’arte che li accomuna, Colangelo ha ricevuto a sorpresa, la telefonata del maestro Felice Tagliaferri. Un momento di emozione e di condivisione, con la promessa che la volta successiva sarebbe stato presente. Con la sua Chiesa dell’Arte, Tagliaferri ha dato luogo ad una scuola itinerante, ha “dato forma ai sogni”.

Colangelo ha ribadito l’interesse di Tagliaferri di abbattere le barriere dell’arte, raccontando di come ha dato forma all’arte, non vedente, riconoscendo al tatto i materiali e scolpendo la sua riproduzione de Il Cristo velato di Giuseppe Sammartino, senza poter mai toccare e quindi leggere l’opera.

 “Si è fatto spiegare centimetro per centimetro l’opera di Sammartino e l’ha riprodotta prendendo a modello il suo corpo, socio onorario del Museo Tattile di Ancona, il Museo Omero, Il suo Cristo “Ri-velato” viene esposto in tutto il mondo.

La Carta dei diritti delle Persone con disabilità scritta in tutte le lingue del mondo, Tagliaferri l’ha incisa nel marmo. Colangelo ha ricordato l’opera del maestro “La Pietà al contrario” con il Figlio che prende in braccio la Madre, realizzata dopo aver “toccato” la Pietà di Michelangelo”. Per il maestro Felice Tagliaferri l’arte non è una copia passiva ma un riproporle in una più nuova e profonda dimensione.

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