A Vasto la mostra di Sergio Fermariello: “Un viaggio geografico, culturale e metaforico”

“Da un mare all'Altro” dom 26 maggio 2024

Vasto La mostra, curata da Lorenzo Canova e organizzata da Galleria Sangallo Arte Moderna, sarà fruibile fino al 20 luglio

Cultura e Società di Lorenzo Salerni
3min
Sergio Fermariello ©Vastoweb
Sergio Fermariello ©Vastoweb
A Vasto la mostra di Sergio Fermariello: “Un viaggio geografico, culturale e metaforico”

VASTO. “Un viaggio allusivo tra terre e acque, un itinerario reale e concettuale tra spazi fisici e mentali, tra luoghi della natura e della cultura: il titolo Da un mare all'Altro rappresenta il nucleo centrale della mostra di Sergio Fermariello, la forma simbolica di un percorso geografico, culturale e metaforico”.

Proprio queste sono le parole con cui il critico d’arte e docente universitario Lorenzo Canova ha introdotto la mostra dell’artista napoletano Sergio Fermariello.

Con il titolo  “Da un mare all'Altro”, fa tappa a Vasto l’esposizione, curata da Lorenzo Canova e organizzata  da Galleria Sangallo Arte Moderna di Giorgio Di Michele Marisi, di uno dei maggiori artisti italiani contemporanei che vanta riconoscimenti quale il premio internazionale “Saatchi & Saatchi per i giovani artisti” a Milano, partecipazioni come quella alla XLV Esposizione Internazionale Biennale d’Arte di Venezia e diverse esposizioni in gallerie storiche di tutta Europa.

È stata inaugurata ieri pomeriggio presso la Pinacoteca del Palazzo d’Avalos la mostra del noto artista campano che fino al prossimo 20 luglio terrà esposte le proprie opere nelle sale dell’edificio un tempo residenza dei marchesi del Vasto.

Sergio Fermariello è uno degli artisti d’arte moderna e contemporanea che ormai da trent’anni calca le scene sia nazionali che internazionali”, ha esordito Giorgio Di Michele Marisi reduce con la sua Galleria dalla mostra tenutasi  scorso anno a Vasto su Piero Gilardi  (Leggi).

(Fermariello e Di Michele Marisi)

Esprimo profonda gratitudine a Giorgio Di Michele Marisi che è un faro per la cultura della nostra città e rappresenta  un presidio culturale di Vasto. È stato importante con il tempo trasformare questo palazzo nel luogo della cultura e dell’arte”, ha dichiarato il sindaco della città Francesco Mennapresente all’inaugurazione della mostra, realizzata con il patrocinio del Comune e del Fai di Vasto, insieme all’assessore alla cultura Nicola Della Gatta.

I vastesi possono immaginare lo spirito artistico che lega questo autore alla comune ambientazione del mare che richiama quello del golfo di Napoli e il nostro. Il titolo della mostra "Da un mare all'Altro" vede, - ha affermato l’assessore Della Gatta - non solo simbolicamente, l'artista e il suo lavoro viaggiare dalle sponde di questi mari, legati da un’importante storia centenaria e da oggi anche dal "segno" di Sergio Fermariello.

(Fermariello e Canova)

I due mari evocati nel titolo - ha spiegato il docente dell’Università del Molise Lorenzo Canova - possono essere infatti quello del Golfo di Napoli, sul quale si affaccia la Villa Belvedere dello studio di Fermariello e l’Adriatico, che si ammira dal museo dove si tiene la mostra. Questi mari sono peraltro uniti proprio dalla storia della famiglia d'Avalos, che ha dato il nome allo splendido palazzo di Vasto, ma alla quale sono legati anche altri straordinari edifici come il palazzo nobiliare di Napoli, il palazzo di Procida e il Castello Aragonese di Ischia. Sono allora i mari della storia e della memoria, dai fenici alla Magna Grecia, da Roma agli aragonesi fino al nostro presente, mari dei viaggi, dei commerci, ma anche degli scontri, delle guerre, delle traversate e dei naufragi.

L’Altro però per l’artista è anche il fruitore dell’opera insieme ad altri elementi che rimandano soprattutto al tema del naufragio.

L’Altro rappresenta per me l’alterità. Non  è solo - ha spiegato Sergio Fermariello - la costa del Mar Tirreno o dell’Adriatico, ma qualsiasi costa o punto in cui arriva l’altro. Per questo accoglierli significa aprirsi all’altro.”

Circa  20 sono le opere esposte, da quelle su carta e tela fino alle composizioni su acciaio, molte riunite non solo da questo mare ideale sul quale l’artista compie le sue navigazioni, ma anche dalla ripetizione del famoso “segno-guerriero”.

“È la reiterazione di un guerriero, un’unica particella che io ripeto - ha precisato l’artista - e che nessuno mi può negare ciò che può rappresentare, rimandando anche ad un elemento figurativo. C’è quindi anche questa ambivalenza tra il significante e il figurativo. Questo perché all’origine dell’astrazione c’è sempre una figurazione.”


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