Vasto in festa per la Repubblica: “La memoria di un popolo su cui ogni società civile si fonda”
Vasto Menna: “Mettere in discussione queste feste significa mettere in discussione l’assetto democratico del nostro Paese”
VASTO. Anche a Vasto, come in tutta la penisola, si è svolta questa mattina la cerimonia per il 78ª anniversario della Festa della Repubblica Italiana.
Era il 2 giugno 1946 quando si tenne in Italia il referendum costituzionale, il primo a suffragio universale, con cui gli italiani si recarono alle urne per decidere la nuova forma dello Stato, all’indomani della seconda guerra mondiale e della caduta del fascismo prima ancora.
Con circa il 54% dei consensi gli italiani scelsero la Repubblica e dopo oltre 50 anni di Regno, l’Italia abbracciò una nuova forma di governo.
Con un corteo costituito da rappresentanti dell’Amministrazione comunale, delle associazioni combattentistiche e d’arma, forze dell’ordine e diversi cittadini, i vastesi hanno festeggiato questa importante ricorrenza.
Alla cerimonia tra le istituzioni hanno preso parte il sindaco Francesco Menna, il Presidente del Consiglio Comunale Marco Marchesani, gli assessori Gabriele Barisano, Anna Bosco, Nicola Della Gatta, Licia Fioravante, consiglieri comunali e il consigliere regionale Francesco Prospero.
Partito da Piazza Barbacani e giunto a Piazza Caprioli, il corteo, accompagnato dalle note della banda, ha reso omaggio con una corona d’alloro il monumento vastese dedicato ai Caduti.
“E’ importante ricordare, attraverso i giovani e con i giovani, la storia della nostra Repubblica per guardare al futuro della nostra società. La memoria di un popolo, costituisce l’humus su cui ogni società civile si fonda. La celebrazione dell’ anniversario della proclamazione della Repubblica italiana vuole costituire per noi cittadini una ulteriore occasione di riflessione a cui ispirare il quotidiano contributo alla vita del Paese”, ha precisato il primo cittadino Francesco Menna.
“Era il 2 giugno del 1946, quando l'Italia, appena uscita dalla Seconda Guerra Mondiale, iniziava a scrivere una nuova pagina della sua storia, che porta con sé - ha proseguito il Francesco Menna - un immenso significato simbolico, dato dalla valorizzazione della democrazia, della libertà, della pace e della solidarietà che un tempo segnarono un nuovo inizio per la storia dell'Italia. La giornata dedicata a festeggiare la Repubblica Italiana assume tanti significati: il ricordo della lungimiranza dei nostri padri e dei nostri nonni, il tributo di sangue di tanti che ci hanno permesso di vivere in un Paese senza guerre, l'apertura al diritto di voto per le donne, la creazione della democrazia. Poi, ha segnato un nuovo inizio, con l'opera di ricostruzione materiale e morale. Con impegno e duro lavoro, donne e uomini hanno trasformato l'Italia nel Paese che tutti conosciamo. Ci troviamo davanti ad un momento storico che ci mette duramente alla prova, di fronte a nuove guerre. Guardando ai nostri antenati, oggi come mai prima d'ora, mi sento di dire che è importante apprendere da loro la capacità di guardare al futuro con speranza e amore.”
“In queste ore ho sentito che qualche sindaco non festeggiarà questa festa che potrebbe essere strumentalizzata in virtù di un voto che ci sarà a breve. - ha continuato Menna. - Vedete, feste come 2 Giugno, il 25 Aprile, il Natale e la Pasqua sono nel Dna della nostra popolazione. Metterle in discussione significa mettere in discussione l’assetto democratico del nostro Paese e della Repubblica e fondere il tributo di sangue di tanti cittadini per superare il regime fascista.”
La cerimonia ha avuto termine con la lettura della Preghiera per la Patria del presidente della sezione di Vasto dell’associazione nazionale Carabinieri, il luogotenente Giuseppe Galante: “Dio Onnipotente ed Eterno cui danno gloria il cielo, la terra e il mare, ascolta la nostra preghiera! Giurando fedeltà alla Bandiera, abbiamo promesso amore e servizio alla Patria, nel ricordo del sacrificio di chi è caduto perché noi vivessimo in un mondo più libero e più giusto. Donaci, o Signore, la forza di custodire e difendere il bene prezioso della pace e, in comunione di spirito con tutti coloro che lavorano e soffrono, donaci la gioia di dare il nostro contributo, per la serenità delle nostre case, per la prosperità della nostra terra, per il bene dell'Italia. Amen.”