Buon riscontro al Festival Patate Bollenti: “Per una Vasto sempre più inclusiva”
Vasto “Gli argomenti: endometriosi, genocidio in Palestina, femminismo nero, educazione nelle scuole e violenza di genere”
VASTO. È giunta al termine della sua terza edizione il festival Patate Bollenti, evento organizzato dalla associazione omonima nei giorni 2 e 3 agosto nella Villa comunale di Vasto e nella Sala Aldo Moro dei palazzi scolastici.
In questi due giorni, gli spazi del festival si sono trasformati in luoghi inclusivi, aperti a discorsi che spesso restano ai margini del quotidiano.
Lo spirito del festival è riuscire a creare un ambiente piacevole e disteso, aperto al confronto e alla cura reciproca. Sul palco, le ospiti hanno affrontato argomenti come salute ed endometriosi, genocidio del popolo palestinese, contrasto alla violenza di genere, scuola e educazione, cosa vuol dire essere persone razializzate in Italia e uno spettacolo teatrale che ha debuttato proprio nel primo giorno. Inoltre, ogni presentazione e talk ha dato luogo a un proficuo scambio col pubblico.
Ai margini del palco, un laboratorio di giochi e letture ha accolto piccole persone e altri laboratori hanno contribuito a regalare a partecipanti esperienze di arricchimento indimenticabili.
Le ultime ore del festival sono state dedicate alla musica. Chi ha avuto modo di attraversare la platea danzante, avrà potuto sentire l'energia liberatoria che si genera quando le donne e le persone marginalizzate riescono a riprendersi spazio per danzare in libertà e serenità.
“È stata una terza edizione - ha affermato l’assessora alla città di Vasto Paola Cianci - che ha confermato un grande interesse coinvolgendo tante persone venute appositamente nella nostra città per partecipare ai talk, assistere allo spettacolo teatrale e ballare con la musica DJ Madre e Claudia del Fomento. Tanti gli argomenti trattati: endometriosi, genocidio in Palestina, femminismo nero, educazione ai generi nelle scuole, violenza di genere e patriarcato che meritano un approfondimento e uno spazio di discussione. Servono iniziative come questa, che esprimono il punto di vista delle nuove generazioni raccontando, attraverso la testimonianza diretta, una quotidianità non sempre percepita da tuttI. Nel nostro piccolo proviamo a far diventare Vasto sempre più inclusiva e senza pregiudizi, comunicando solidarietà e contrarietà ad ogni forma di discriminazione. Grazie ragazzi.”