Sigfrido Ranucci a Vasto presenta “La scelta”: “Atto d’amore per la libertà di stampa”
VASTO. “Nel libro faccio delle metafore su quello che è il giornalismo d’inchiesta che parte dal buio per illuminare qualcosa e sceglie di prosegue per trasformare una necessità in un atto di coraggio. Credo che i giornalisti debbano compiere quest’atto di coraggio e indicare qual è la strada giusta”.
A dirlo è Sigfrido Ranucci, giornalista d’inchiesta e conduttore televisivo della trasmissione Report, in visita a Vasto per presentare il suo ultimo libro, “La scelta” edito da Bompiani (2024). L’occasione è l’ultimo appuntamento della terza edizione del Vasto d’autore festival, ideato e diretto da Patrizia Angelozzi, che avrà luogo nel pomeriggio alle 17.30 all’Arena Ennio Morricone.
Il giornalista vive sotto scorta da anni e con coraggio e passione porta avanti inchieste cruciali che gli sono costate 188 tra querele e richieste di risarcimento danni. Ad attenderlo davanti a Palazzo d’Avalos anche Patrizia De Rosa che non ha mancato di portare la sua protesta in piazza per attirare l’attenzione di Ranucci con cui ha condiviso le ragioni che la vedono continuare a manifestare davanti al San Pio contro quella che definisce “sanità lumaca”.
A lui abbiamo rivolto alcune domande sul libro, sulla ricaduta dell’autonomia differenziata su regioni come l’Abruzzo, sull’effetto della Legge Cartabia sul giornalismo e sulla libertà di stampa. “Si deve fare inchiesta a livello locale rafforzando le posizioni e le tutele per i colleghi, per le fonti, perché credo che i colleghi della stampa locale svolgano un ruolo essenziale per lo svolgimento della democrazia. Come un corpo malato abituato della sua malattia tanto da considerarla normalità, noi dobbiamo immaginare la stampa locale come anticorpo periferico che intercetti il male prima che rovini il Paese”, ha sottolineato tra le altre cose.