Invasione di campo e lancio di oggetti: il calcio a Vasto ha perso due volte
Vasto Alcuni tifosi pacifici e delusi: "Avete distrutto la nostra passione, addio!"

VASTO. Il calcio ieri a Vasto, a margine con la sfida con il Termoli, ha perso due volte.
La prima sul campo con una retrocessione figlia di una stagione fallimentare. Sotto il profilo sportivo infatti quella con i giallorossi era chiaramente una gara alla portata dei biancorossi. Aragonesi prima in vantaggio con Busetto e poi ripresi e superati (Leggi) dopo il consueto blackout che ha carattirizzato quasi tutte le gare della Vastese quest'anno.
In realtà i tre cambi in panchina con Ferrazzoli, Lucarelli e in ultimo Cornacchini erano già il preludio di una stagione amara. Si sarebbe potuto fare di più e si sarebbe dovuto evitare di arrivare allo spareggio salvezza, poi perderlo così è stata l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Inoltre lo stadio Aragona chiuso al pubblico nella prima parte dell'anno ha chiaramente incentivato l'allontanamento dei tifosi della Curva d'Avalos e influito anche sui risultati, ma non può e non deve essere un alibi. Fa piangere al cuore vedere le storiche sciarpe della Vastese lasciate allo stadio dai tifosi civili e amareggiati con il cartello con su scritto: "Avete distrutto la nostra passione, addio!".
La seconda con gli episodi di violenza che si sono consumati a margine della gara. Una nutrita rappresentanza di tifosi a volto travisato e con cinghie in mano ha fatto invasione di campo forzando una porta laterale del terreno di gioco e si è diretta verso i tifosi del Termoli, qui è iniziato un fitto lancio di oggetti e che è stato sedato solo dall'intervento della Polizia in assetto antisommossa.
Circa una trentina le persone coinvolte in questa follia e che saranno con ogni probabilità identificate e sottoposte come minimo a Daspo, visto che le immagini di quanto accaduto sono state ampiamente registrate dagli agenti del Commissariato di Vasto.
E infine il lancio di una bottiglia verso una ragazzina che è rimasta ferita al volto è stata chiaramente l'immagine peggiore della domenica dell'Aragona (Leggi), un gesto che va condannato e punito. Detto tutto ciò forse la retrocessione sembra essere il problema minore in città e a questo punto è stata anche meritata.