Storie d'imprese vastesi: Gianluca Sperati racconta "Il Faro"
Vasto Il ruolo strategico del Porto di Vasto: le risorse attuali, le prospettive future tra Zes e ultimo miglio
VASTO. L'importanza del Porto di Vasto, il bilancio delle riserse attuali e di quelle necessarie per rafforzare il suo ruolo nell'economia locale, nazionale e non solo.
Chi meglio delle aziende che vi operano ne riconoscono il valore, soprattutto se la loro presenza è, si potrebbe dire, storica?
E tra queste si distingue è l'impresa "Il Faro", società cooperativa che svolge le sue attività dal 1965, cioè dalla nascita stessa del bacino portuale. È, dunque, la più antica della città.
"La nostra è un'esperienza tale da assicurare professionalità e serietà nel settore. Nel corso degli anni l'azienda è riuscita a recepire tutti gli input necessari a portare avanti la continuità delle proprie attività e soprattutto è stata in grado di migliorare la propria struttura migliorando nonché implementando e altre complementari ed accessorie al ciclo delle operazioni", spiega il direttore commerciale Gianluca Sperati.
Dall'attacco - stacco manichetta delle navi cisterna, al servizio di assistenza e carico - scarico, fino alla gestione dei terminal costieri, così "Il Faro" impiega le sue competenze, gestendo anche il servizio di fornitura idrica delle navi, creando, altresì, negli ultimi anni, una squadra di addetti all'antincendio.
"Siamo capaci di offrire alla clientela un servizio globale che va dal noleggio della nave al carico e scarico delle merci, trasporto su gomma e messa a disposizione di aree scoperte o magazzini al coperto per lo stoccaggio delle merci. Inoltre, grazie a i partner con cui collaboriamo, garantiamo servizi doganali e di agenzia marittima", sottolinea Sperati.
Il successo dell'azienda dimostra le enormi potenzialità del Porto di Vasto, ma quali sono i reali afflussi?
"Nell'anno 2021 sono stati movimentate circa 500mila tonnellate di merci. Allo stato attuale lo scalo vastese è interessato dal traffico commerciale di torri eoliche sia in importazione che esportazione. Per quanto riguarda l'imbarco abbiamo furgoni, cartongesso, triturato di pneumatico, fertilizzanti e biodiesel. Sul fronte di quelle sbarcate, invece, arriva sabbia silicea, nocciolino di oliva, olio di palma, bentonite, laminati in acciaio, soda, solfato, sale, pietrame, tubi e componentistica industriale", risponde Sperati.
Nel periodo pandemico non si sono verificate criticità, anzi, si è continuato a parlare delle Zes: "Sarebbe un'opportunità economica da valorizzare perché intensificare il traffico con Paesi anche transfrontaliera porterebbe un incremento delle professionalità già presenti sul territorio. Bisognerà comunque riqualificare ed implementare le strutture in ragione dell'incremento del traffico. Con l'ultimo miglio, invece, si andrebbe a collegare la stazione del porto di Vasto con il porto stesso. Sappiamo che le ferrovie hanno già stanziato i fondi per tale opera ma la sua funzionalità completa è strettamente connessa con l'ampliamento della banchina di Levante e il relativo trasferimento delle unità da pesca su quella di Ponente. Ci risulta, infine, che sono in itinere i lavori propedeutici per il dragaggio del Porto, che è un intervento importantissimo per l'arrivo navi con pescaggi maggiori, sempre nel rispetto degli standard di sicurezza", conclude il direttore.