La marineria riconsegna le licenze, Angelo Natarelli: "Non conviene più andare in mare"
Vasto "Mi auguro che questa protesta non sia strumentalizzata dalla politica"
VASTO. Il caro gasolio ha messo in ginocchio gli armatori. Anche a Vasto da ieri è iniziata la protesta del comparto pesca con imbarcazioni ferme in porto e pescherie chiuse.
Questa mattina gli armatori e i pescatori vastesi hanno riconsegnato alla Capitaneria di Porto per protesta i libretti e i documenti di bordo dopo aver iniziato da ieri lo stato di agitazione (Leggi).
Angelo Natarelli, fondatore di "Pescatori a Tavola", si è espresso così: "I pescatori hanno riconsegnato le licenze perché il carburante è arrivato a prezzi che non permettono di uscire in mare. A queste spese dobbiamo aggiungere quelle della manodopera e della manutenzione e gestione delle barche. In queste condizioni la marineria non riesce ad andare avanti e non conviene più andare in mare. Per questa ragione ha deciso di fermarsi in tutta Italia.
Gli armatori chiedono di abbassare il prezzo del carburante, ma ci sono anche altri problemi come quelli legati alle leggi della Comunità Europea: la tracciabilità del pescato e il pesce di importazione che è arrivato al 90% in Italia.
La situazione è drammatica sia a livello nazionale che locale perché i motopescherecci hanno costi importanti. Gli armatori hanno mutui e rischiano di perdere case, barche e tutti i sacrifici fatti. Mi auguro che questa volta non ci sia una strumentalizzazione della politica e che quest'ultima tuteli la categoria e non la usi a proprio piacimento".
Infine quest'ultimo ha ribadito come sia importante valorizzare il pescato italiano e la filiera anche da parte del consumatore finale nei ristoranti e nelle proprie case.