Balneari del Vastese a Roma: "Qui per far sentire la nostra voce"
Vasto Menna: "Non possiamo permettere di vanificare gli sforzi e i sacrifici dei balneatori"
VASTO. Dopo la protesta di ieri degli armatori a Roma (Leggi), oggi tocca ai balneari. Stesso posto per manifestare le proprie ragioni, ma motivazioni diverse.
Il mondo degli operatori balneari è sceso in piazza contro la legge che intende riassegnare le concessioni balneari tramite gare pubbliche senza il dovuto riconoscimento del valore aziendale delle imprese.
Infatti la legge prevede che gli attuali titolari di stabilimenti balneari, che dovranno affrontare la riassegnazione delle concessioni tramite gare pubbliche in base a quanto imposto lo scorso novembre dal Consiglio di Stato, in caso di passaggio di mano del titolo a nuovi gestori non saranno indennizzati dell’intero valore di quelle che sono a tutti gli effetti imprese private, seppure situate su suolo pubblico.
Per questa ragione sono centinaia i balneari abruzzesi che, a bordo di 5 pullman promossi da Fiba-Confesercenti e Sib-Abruzzo e di decine di automobili private, si sono recati in piazza Santi Apostoli per la manifestazione nazionale promossa dalle associazioni di categoria contro l’emendamento del governo sulle concessioni demaniali.
A bordo dei pullman anche i sindaci in fascia tricolore e gli assessori al turismo e al demanio di molti Comuni costieri d’Abruzzo. C'erano, tra gli altri, Francesco Menna Sindaco di Vasto con gli assessori Anna Bosco e Paola Cianci, Tiziana Magnacca Sindaco di San Salvo, il vicesindaco Carla Zinni e l'assessore al turismo Paola Basile per Casalbordino, Nino di Fonso Sindaco di Torino di Sangro, Enrico Di Giuseppantonio di Fossacesia e Lorenzo Sospiri presidente del consiglio regionale.
Francesco Menna ha dichiarato: "Questa mattina sono sceso in piazza a Roma accanto ai balneatori per manifestare contro l'emendamento del Governo sulla riforma delle concessioni demaniali.
Il nodo del contendere è il testo di legge che recependo le norme europee per l'obbligo di gara nella concessioni delle spiagge a partire dal 2024 non tiene conto delle richieste avanzate dai balneatori che come garanzia avevano chiesto il riconoscimento del valore aziendale delle imprese.
Non possiamo permettere di vanificare gli sforzi e i sacrifici dei balneatori che da sempre garantiscono servizi eccellenti e una accoglienza turistica di tutto rispetto. A loro tutela è necessario dunque trovare un adeguato equilibrio. Seguirò con attenzione la vicenda!".
Carla Zinni si è espressa così: "Sono venuta a sostenere i balneatori di Casalbordino per difenderli dall'attacco della legge Bolkestein che, dopo due anni di pandemia che ha fatto soffrire anche questo comparto, vuole togliere loro il lavoro. Non è vero che la legge Bolkestein aiuterà i giovani italiani a creare impresa sul mare, bensì saranno i grossi colossi nazionali ad averla vinta, scalzando le piccole e medie imprese italiane e di qualità. Non è vero che se vengono "da fuori" a gestire gli stabilimenti, caleranno i prezzi per gli utenti: anzi, saranno sottopagati i lavoratori che andranno sotto multinazionale, sempre che queste prediligano persone del posto. Trentamila aziende italiane, dopo aver fatto investimenti, non hanno più la certezza di proseguire un'attività che fa parte dell'economia turistica dei nostri luoghi".
Ad organizzare la mobilitazione dall'Abruzzo sono stati la Fiba-Confesercenti, guidata da Giuseppe Susi, e il Sib-Abruzzo presieduto da Riccardo Padovano e vice presidente Alfredo Di Rito.
Quest'ultimo ha affermato: "Sono circa 800 le concessioni demaniali delle spiagge abruzzesi, gestite nella quasi totalità dei casi da imprese familiari. Siamo qui in tantissimi, una manifestazione molto partecipata, per far sentire la nostra voce".
