La BCE velocizza sull’Euro Digitale, alla pari del contante e probabilmente in vigore dal 2026

gio 10 novembre 2022
Lavoro ed Economia di Lorenzo Salerni
4min
La BCE velocizzasull’Euro Digitale, alla pari del contante e probabilmente in vigore dal 2026 ©Web
La BCE velocizzasull’Euro Digitale, alla pari del contante e probabilmente in vigore dal 2026 ©Web

VASTO. La Banca Centrale Europea sta cercando di diminuire i tempi per la concretizzazione dell’idea di un strumento da affiancare al contante senza sostituirlo: l’Euro Digitale.

Questo si evince dall’articolato discorso pronunciato dal Presidente della BCE Christine Lagarde ad inizio settimana nel corso di una conferenza in cui si è affermato che l’Europa sta iniziando a procedere “verso un quadro legislativoche consenta un euro digitale per cittadini e imprese”con un suo possibile ingresso ufficiale in circolazione a fine 2026.

La Commissione Europea già nel luglio 2021 aveva avviato una fase di analisi di questo progetto e avanzerà entro giugno 2023 una proposta di legge per sostenere quella che viene anche chiamata “Criptovaluta di Stato”.

L’euro digitale consiste in una moneta elettronicaemessa dalla BCE e dalle banche nazionali dell’eurozona e fruibile da tutti i cittadini e imprese con l’intento di affiancarla al contante,  ancorando così i due metodi con una parità uno a uno.

“Questo non è un progetto a sé stante, confinato al dominio dei pagamenti. È piuttosto un'iniziativa interpolitica e veramente europea che ha il potenziale di influenzare la società nel suo insieme”, ha spiegato il presidente Lagarde, a cui poi ha voluto aggiungere: “Mantenere la fiducia dei cittadini nel denaro e nei servizi di pagamento nell'era digitale è di per sé un obiettivo importante”.

A tal proposito nel corso della conferenza si sono voluti evidenziare i tre sviluppi del contante digitale.

In primis le persone pagano “sempre più digitalmenteinvece di usufruire di contanti”.

“Noi continueremo a fornire denaro contante, ma se viene utilizzato sempre meno per i pagamenti - ha precisato la BCE - il denaro pubblico potrebbe alla fine perdere il suo ruolo di ancoraggio monetario per il modello ibrido, minacciando la sua funzione chiave nel garantire la fiducia nei pagamenti, con implicazioni per l'economia”.

Poi la nascita di nuovi tipi di risorse digitali, ad esempio le criptovalute come Bitcoin, considerate da Lagarde “varianti senza supporto e troppo volatili per fungere da mezzo di pagamento”, potrebbe nutrire “instabilità e confusione tra i cittadini su cosa sia denaro e cosa non lo sia”. 

Infinel'ingresso delle Big Tech(Google, Amazon, Apple, Facebook e Microsoft) nei pagamenti potrebbe “aumentare il rischio di dominio del mercato e di dipendenza dalle tecnologie di pagamento estere, con conseguenze per l'autonomia strategica dell'Europa“.

Per rendere questo progetto digitale fattibile occorre, però, collocarlo in un solido quadro giuridico.

Importanti aspetti evidenziati dal presidente della BCE sono stati la Privacy e lo stato del corso legale.

Sul primo è stato detto che l’euro digitale “deve essere progettato in modo da soddisfare le aspettative sulla privacy delle persone”.

“Stiamo valutando - ha precisato Lagarde - se questo possa replicare alcune caratteristiche simili ai contanti e consentire una maggiore privacy per i pagamenti di basso valore e rischio, compresi quelli  offline”.

Come il contante, in quanto moneta della Banca Centrale, anche l’euro digitale deve avere corso legale.

“L’effetto collaterale positivo di questo corso - ha evidenziato la BCE - può essere quello di facilitare gli effetti di rete, consentendo al cittadino di avere la possibilitàdi pagare ovunque e  accedere facilmente all'euro digitale”. 

Nel complesso diversi sono i pro di questo progetto europeo.

Tra questi abbiamo che l’emissione dell’eurodigitale “aumenterebbe” la fiducia delle persone sulla base per la quale “un euro è un euro”, consentendo loro di convertire ugualmente la moneta digitale privata in moneta digitale della banca centrale.

Le piccole e medie imprese e gli esercizi commerciali avrebbero un’ulteriore modalitàper ricevere i pagamenti dai clienti che possono effettuarli in modo “veloce, rapido e sicuro”.

In questo modo le commissioni previste, quando si effettuano pagamenti elettronici, si potrebbero abbattere o eliminare facendo diventare così la moneta, al pari del contante, un mezzo di pagamento a “basso costo”.

Inoltre, siccome è stato dichiarato che l’euro digitale sia un modo con cui pagare e non investire, gestito da intermediari sorvegliati,  non dovrebbe avere conseguenze negative nel campo finanziario.

Ciò è stato chiarito perché tra i diversi contro si dice che proprio la stabilità del settore delle finanze avrebbe delle ripercussioni a causa di una mancanza di una mediazione con le banche  e di un sistema senza regole per la liquidità e privo di costi di transazioni. Per ovviare a quest’ultimo problema, per ora, la BCE ha dichiarato che la loro moneta digitale avrà dei limiti come probabilmente la possibilità di fissare un limite di 3 mila euro di depositi.

Per ora il lavoro per la realizzazione della criptovaluta europea è ancora lungo e  nel corso del 2023 dovremo avere altri importanti aggiornamenti a riguardo.





 

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