Futuro del porto di Vasto è sfida da vincere: "Merci e traffici aumentano ma manca lo spazio"

La risorsa mar 21 novembre 2023

Vasto Intervista a Pietro Marino, amministratore delegato dall'Agenzia Marittima Vasto (Amv)

Lavoro ed Economia di Lea Di Scipio
4min
Futuro del porto di Vasto è sfida da vincere: "Merci e traffici aumentano ma manca lo spazio ©vastoweb.com
Futuro del porto di Vasto è sfida da vincere: "Merci e traffici aumentano ma manca lo spazio ©vastoweb.com

VASTO. "Il nostro porto è entrato da poco nell'autorità di sistema di Ancona, è diventato nazionale e ha un piano regolatore approvato già nel lontano 2013, ma sta lavorando al di sopra delle sue potenzialità. Si movimentano circa 700.000 tonnellate di rinfusa, tra solida e liquida, e i prodotti che vengono sbarcati e imbarcati sono dei più vari, dai fertilizzanti verso i mercati di Algeria, Turchia, Albania, Brasile e America, a quelli in import dall'Egitto, oltre che la sabbia per la Pilkington che proviene dalla Tunisia, l'argilla e il vespato per cui movimentiamo circa 80.000 tonnellate di merci in sbarco per la Granito Forte e che proviene dal mercato della Turchia. Abbiamo il cartongesso in esportazione per i mercati di Grecia e Malta, la betonite che viene dalla Turchia e un traffico importante di soda per circa 50.000 tonnellate l'anno che soddisfa sia la Pilkington che tutto il mercato centrale nazionale. La soda proviene sia dalla Turchia che dalla Bulgaria e il solfato sodico, che anche in questo caso rifornisce le industrie italiane, proviene principalmente dalla Spagna.

Non da ultimo abbiamo anche le sezioni eoliche con flussi importanti di import e soprattutto export in America, in Messico, ma anche nei vari mercati nazionali di Sicilia e Sardegna. Poi c'è il traffico di Stellantis dei furgoni. Da maggio di quest'anno ad oggi ne abbiamo imbarcati circa 16.000 in varie destinazioni, compresi viaggi spot verso la Francia e Israele. Per quanto riguarda i traffici di linea si stanno sviluppando quelli verso la Turchia e una nave regolare che fa tappa a Vasto una volta a settimana è la Shipper che arriva ogni lunedì e martedì, settimanalmente, e imbarca circa 250-300 furgoni destinati al mercato Algeria".

Numeri da capogiro quelli enunciati da Pietro Marino, amministratore delegato dall'Agenzia Marittima Vasto (Amv). 

Crescono le potenzialità dello scalo vastese, strategico per posizione ma ancora non adeguato ad accogliere e gestire l'ingente movimentazione delle merci, destinata a crescere nel futuro. Criticità, dunque, da risolvere nel più breve tempo possibile. 

"Il porto com'è adesso - continua il manager - non offre purtroppo un vantaggio competitivo per le aziende perché gli spazi non ci sono. Siamo riusciti a gestire l'emergenza di Stellantis prendendo in affitto un magazzino scoperto per poter ricoverare circa 300 - 400 furgoni perché il piazzare era completamente pieno. Un primo passo è quello di estendere il piazzale per poter accogliere un maggior numero di merci e allo stesso tempo potenziare anche il fondale passando dai 7 metri e 10 attuali almeno ai nove - dieci metri perché stiamo andando incontro al gigantesco navale e per poter ospitare vettori commerciali sempre più grandi e importanti abbiamo bisogno prima di tutto di fondali di lunghezza e soprattutto di spazi adeguati poter ricoverare il materiale. Attualmente ci sono dei progetti in essere, come ad esempio i 12 milioni di euro regionali per l'allungamento del molo soprafflutto per poter per aumentare la sicurezza e per poter fare entrare un domani anche navi superiori agli attuali 170 metri. Faccio un plauso sia all'autorità Marittima che ai servizi tecnologici che in questi mesi ci hanno permesso di poter fare entrare navi anche superiori a 200 metri, riuscendo a fa ospitare nel nostro porto vettori del calibro di Grimaldi per il mercato sia di Monfalcone che della Turchia. Altri progetti sono inerenti il contestuale allargamento della banchina di Levante per l'ultimo miglio ferroviario, progetto di RFI del valore di 25 milioni di euro e che permettere anche un passaggio intermodale nel porto".

E sulla recente manifestazione di interessi da parte di 12 aziende (Leggi) sottolinea: "Serve a sollecitare la regione e tutti gli enti a far sì che l'Abruzzo abbia un porto di riferimento. Basti pensare che oltre l'80% delle aziende esportano tutti in scali che sono fuori regione, come Napoli, Salerno o Ancona. E questo è un danno perché i diritti doganali, che sarebbero qui inferiori per le imprese, potrebbero essere anche direttamente investiti nell'economia locale. C'è da dire che la dogana di Vasto è la prima in Abruzzo per la riscossione di tributi".

E alla domanda su cosa significherebbe l'ampliamento del porto in termini di occupazione, ecco cosa ha risposto: "Noi personalmente abbiamo assunto 6 operai e un impiegato. Per quanto riguarda le imprese che operano nel porto ci sono all'incirca una quarantina di persone. Se consideriamo, invece, tutto l'indotto di trasportatori, servizi tecnico nautici, piloti, ormeggiatori e i rimorchiatori si arriva a circa 100. Il porto di Vasto ha subito un'evoluzione dal passato fino ad oggi. Grazie anche all'abbattimento del mercato ittico siamo riusciti a recuperare 5.000 mq per il ricovero di utleriori merci e abbiamo una port facility che prima non c'era e un impianto di videosorveglianza, nonché a livello di security è tutto recintato con una persona che sorveglia il gate per gli accessi di mezzi, merci e persone. Il futuro del porto di Vasto deve riguardare lo sviluppo della portualità non soltanto in Italia, ma anche europea. Bisogna dare al più presto inizio alle opere con i fondi messi in campo dal piano regolatore portuale, perché i piazzali devono necessariamente espandersi e contestualmente bisogna agire sui fondali. Se si vuole veramente dare risposte alle aziende il retroporto con l'area logistica deve essere integrato, funzionale e semplificato. Se vogliamo parlare anche di energia pulita dobbiamo vedere il porto di Vasto come un polo dell'Innovazione e della transizione energetica, perché un pilastro fondamentale per la strategia di sviluppo e della crescita passa attraverso i cosiddetti porti green, aderendo a progetti finanziati dal Ministero dell'Ambiente per poter fornire energia alternativa o, perché no, anche avviando una sperimentazione della produzione di idrogeno non soltanto per rifornire le navi, ma tutto l'ambito dell'area logistica. Per ultimo dobbiamo puntare anche alla creazione di un polo della formazione per creare un domani personale sempre più competente e qualificato a poter operare nel porto".

Galleria fotografica

Vastoweb.com Testata giornalistica

Reg. Tribunale di Larino N. 01/2009 del 9/01/2009 - Num. iscrizione ROC:30703

Direttore Responsabile: Federico Cosenza

Editore: MEDIACOMM srl
Via Martiri della Resistenza, 134 - 86039 TERMOLI(CB)
P.Iva 01785180702

© Vastoweb.com. 2024 - tutti i diritti riservati.

Realizzato da Studio Weblab

Navigazione