La piccola pesca in ginocchio per la mucillagine: “Non possiamo lavorare, ci servono aiuti”
Vasto Il vastese Angelo Natarelli: “Il mio aiuto c’è, speriamo si aprano trattative insieme al Governo come con i pescherecci”
VASTO. “Per noi è un problema serio perché siamo fermi dal 28 giugno. Le reti si chiudono e non prendiamo un pesce. Ribadiamo che il nostro è un fermo volontario. Non stiamo lavorando perché non vogliamo, ma perché non possiamo”.
Parole chiare e dirette sono state quelle pronunciate a Vastoweb dal rappresentante a Vasto della piccola pesca Mauro Alessandrini che ha voluto descrivere la situazione problematica in cui versa il settore ittico a causa della presenza in mare della mucillagine.
La sostanza organica in questione prodotta da alcune alghe acquatiche è da tempo che si è abbattuta sulla costa adriatica toccando la riviera romagnola, ma anche il litorale abruzzese e molisano.
Questi macroaggregati mucillaginosi, che secondo l’ARTA non producono danni alla salute (Leggi), si trovano non solo in superficie, ma anche nella profondità del mare non molto distante dalla costa.
Se da un lato a Vasto pare non ci siano ingenti danni nel comparto turistico e balneare (Leggi), dovuti a fastidi che si riscontrano in acqua a contato con la mucillagine, diversa è la situazione nel mondo ittico.
“La grande pesca non ha di questi problemi, perché può andare a largo oltre le tre miglia, mentre noi con le nostre piccole imbarcazioni no”, ha precisato il pescatore Mauro Alessandrini su come la problematica della mucillagine sia legata a Vasto principalmente alla sola piccola pesca che è stata costretta a fermarsi.
“Le reti quando escono dal mare - ha fatto presente un pescatore vastese Salvatore - sono piene di mucillagine ed è impossibile poter lavorare perché si chiudono le maglie e non fanno pescare nulla. La rete poi asciugandosi diventa quasi un blocco di cemento e quindi si è costretti a tagliarla o a recuperare le corde. La mucillagine tra l’altro, stando anche in superficie, viene aspirata dai motori che così possono danneggiarsi. Quindi oltre al danno abbiamo anche la beffa.”
“Ci dispiace perché l’allarme per calamità naturale scatta solo quando è coinvolta la grande pesca”, ha voluto poi precisare Mauro Alessandrini.
“È da un mese che non lavoriamo per questo problema e in oltre vent’anni di carriera non avevo mai visto questo, cioè una mucillagine che durasse così a lungo. In passato arrivarono degli incentivi, perciò stiamo cercando anche oggi degli aiuti economici - ha lanciato poi l’appello il pescatore alle istituzioni - però il Governo e la Regione non rispondono, cosa dobbiamo fare allora?”.
Ad ora per quanto riguarda questo territorio il presidente della Provincia di Chieti, nonché sindaco di Vasto, Francesco Menna in una lettera recentemente ha richiesto con urgenza a Governo e Regione Abruzzo dell’adozione “di misure economiche straordinarie a sostegno delle famiglie dei pescatori colpite. Già in passato, in occasione di eventi simili, sono stati erogati aiuti economici mirati a sostegno del settore. Confidiamo nella vostra sensibilità e nel vostro impegno”(Leggi).
Giorni fa, invece, in occasione della Conferenza regionale della pesca e dell’acquacoltura, presieduta dal vicepresidente ed assessore alla Pesca, Emanuele Imprudente, si è fatto presente come la Regione stia provvedendo “a raccogliere i dati sull’impatto economico che stanno subendo alcune categorie di imprenditori sia nel campo della pesca che del turismo” (Leggi).
A supporto della piccola pesca è arrivato anche il vastese Angelo Natarelli, fondatore di “Pescatori a tavola” e uno dei rappresentati a livello nazionale del mondo della pesca.
“Questi sono pescatori che vanno aiutati perché hanno mille problemi. Dispongono di barche che lavorano pochi giorni durante l’anno - ha spiegato Angelo Natarelli - ed essendo piccole, possono uscire quando il mare è in buone condizioni. Sono un po’ come i balneatori che lavorano nella propria stagione. Prelevano dal mare pochissimi chili di pesce e anche poche volte durante l’anno. Conosco i prelievi che fanno in mare e i loro movimenti commerciali. Purtroppo sono pochi, ma importanti perché vivono del loro pescato. Questo è un problema grande in quanto hanno delle famiglie alle spalle.”
“L’appello - ha poi aggiunto - lo rivolgo a tutte le istituzioni affinché possano accelerare i tempi per gli aiuti e sono contento dell’intervento dell’amministrazione di Vasto e della Provincia con la figura di Francesco Menna, da sempre sensibile al mondo della pesca.”
“Io mi auguro che come con il mondo dei pescherecci siamo riusciti ad aprire alcune trattative con il Ministero e con l’Unione Europea a Bruxelles (Leggi), spero che avvenga lo stesso anche con la piccola pesca. Il mio aiuto c’è, perciò se qualcuno vuole - ha fatto presente Angelo Natarelli per creare sinergia tra i pescatori - posso metterlo in contatto con il gruppo che da sempre lavora alle problematiche della pesca.”