Cgil e Uil: sciopero generale il 29 novembre con presidio a Chieti
ABRUZZO. Nella nostra Provincia come nel resto d'Italia, il prossimo ventinove novembre si svolgerà lo sciopero generale di CGIL e UIL contro la manovra finanziaria del Governo.
Una manovra che non da riscontro alle criticità dei lavoratori e dei pensionati a partire dal salario e dalla tutela della salute.
Lo sciopero del 29 sarà accompagnato da presidio che si terrà a Chieti, in Largo G.B. Vico, a partire alle ore 10,00 , interverranno all'evento Franco Spina Segretario Generale CGIL Chieti, Nicola Manzi Coordinatore confederale UIL Chieti, Maria Piccone Responsabile Medici FP CGIL Chieti. Concluderà i lavori Vito Panzarella della UIL Nazionale.
Al termine sarà consegnato un documento di al Prefetto con tutte le necessarie rivendicazioni.
La manovra del Governo ancora una volta non affronta il tema delle diseguaglianze sociali che ci sono nel nostro Paese dove la povertà assoluta riguarda oltre 5,6 milioni di cittadini, dove la politica fiscale colpisce prioritariamente i lavoratori dipendenti e i pensionati che pagano 84% dell'irpef totale. Una manovra che non affronta il tema dell'aumento dei salari e delle pensioni in maniera seria recuperando il potere d'acquisto e l'inflazione, che non guarda a politiche industriali concrete e di prospettive per l'Italia a partire dai settori più esposti come l'automotive.
Le politiche economiche nazionali hanno ricadute sul territorio dove già ci sono problematiche importanti.
L'incertezza che avvolge il settore automotive, dovrebbe comportare una forte preoccupazione per tutte le istituzioni poiché nella nostra provincia sono coinvolti oltre 20 mila lavoratori e le mancate scelte strategiche ed industriali, mettono a forte rischio il futuro dell'intero settore.
Altro tema fondamentale per il lavoro sono le scelte urgenti sulle infrastrutture, sulle politiche energetiche, sugli investimenti in poli di sviluppo e ricerca capaci di dare sostegno alla riconversione industriale presente e futura.
Così come l'emergenza della sanità necessita di risposte chiare e rapide . I continui tagli e i piani di rientro stanno compromettendo la fruizione del diritto alla salute. Liste di attesa infinite, mobilità verso altre provincie e regioni, tagli alle prestazioni e razionalizzazione dei servizi anche quelli esternalizzati, costituiscono un grave danno ai cittadini.
Serve a livello locale altrettanta capacità di programmazione utilizzando le risorse che pur ci sono per scelte nette e di prospettiva.